MESTRE - La “Torre Setten” è già in vendita e l’attico al 25esimo piano costerà 2 milioni di euro. Chi è interessato all’affare, anche per la vista che da lassù si potrà avere della laguna e di Venezia, e verso nord di tutte le Dolomiti, oltre che per i servizi di ultima generazione installati dentro ad ogni appartamento e nelle aree comuni, è dunque avvertito; e può cominciare a fare due conti e farsi avanti, anche perché un’opera del genere da una ventina di milioni di euro d’investimento normalmente ha bisogno, per partire, di vendere sulla carta almeno metà del centinaio di appartamenti previsto. Intanto attorno all’area dell’ex campo di calcio della Real San Marco, all’angolo tra viale San Marco e via Boerio, prima delle gru e del cemento crescono le polemiche, non solo dell’opposizione di centrosinistra ma anche, e questa è la novità, all’interno dello stesso centrodestra. Per quanto riguarda la struttura che l’impresa Genesio Setten, attraverso la sua controllata Genuine Srl, intende realizzare, se uno non si accontenta dei rendering pubblicati in queste settimane, può andarsi a fare un giro a Jesolo pineta e guardarsi con calma il complesso della Torre Merville che Setten ha costruito una decina di anni fa. Se si esclude il panorama, che a Jesolo propone il mare a sud e le montagne a nord, il resto è molto simile sia nell’estetica sia nei contenuti: anche lì ci sono 25 piani, oltre ad alcuni edifici molto più bassi e sempre residenziali, un paio di piscine e una pineta pubblica e privata; come intende fare a Mestre, l’impresa di Oderzo nel Trevigiano, a Jesolo pineta ha utilizzato materiali biocompatibili ad alto risparmio energetico, sistemi naturali di climatizzazione, energie rinnovabili (tre fonti alternative, ossia geotermia, fotovoltaico e recupero di calore) garantendo una sensibile riduzione dei costi di gestione a carico dei singoli proprietari, e assicurando loro il comfort garantito dall’isolamento acustico.
Cosa c’è, dunque, che non va nel progetto mestrino? Oltre al fatto che 70 metri di altezza sono fuori scala per il quartiere nato per ospitare i veneziani “emigrati” in terraferma e che al massimo ha torri alte 6 piani, ci sono i 4500 metri quadrati commerciali che non vanno giù agli oppositori.