MESTRE - È morto all’età di 61 anni, a causa di mesotelioma pleurico, un tumore conseguente all’esposizione prolungata alle polveri d’amianto esposizione all’amianto. A distanza di quattro anni dal decesso, i familiari di un operaio addetto alla manutenzione di impianti e alla sostituzione dei ferodi dei passaggi a livello, hanno ottenuto dal sezione lavoro del Tribunale di Venezia il diritto ad un risarcimento di circa un milione e mezzo di euro, oltre ad interessi legali, rivalutazione, rimborso del costo della consulenza tecnica di parte e delle spese legali.
IL RISARCIMENTO
La sentenza è stata emessa dalla giudice Chiara Coppetta Calzavara, la quale ha condannato in solido i datori di lavoro: la società Officine Cavalletto srl e Rete Ferroviaria Italiana spa. Oltre al danno da perdita del rapporto parentale sofferto da moglie, madre, figli e fratelli della vittima, è stato riconosciuto agli eredi anche il risarcimento del danno sofferto in vita dal congiunto durante la lunga malattia. L’uomo aveva lavorato a lungo all’interno dello stabilimento Sava di Porto Marghera, occupandosi della manutenzione dei forni, sia in attività di sistemazione della linea ferroviaria: lavori per i quali è stato in contatto e ha inalato considerevoli quantità di polveri d’amianto.