Resistenza, condannato l'uomo che fu al centro del caso ius soli

Mercoledì 22 Febbraio 2017
Resistenza, condannato l'uomo che fu al centro del caso ius soli
VERONA - Senad Seferovic, 28enne di origini bosniache ma nato in Italia e residente nel modenese, al centro nel 2012 di uno scontro politico legato al riconoscimento dello Ius SolI, è stato condannato a Verona a quattro anni e quattro mesi con il rito abbreviato. Le accuse sono di resistenza, lesioni e attentato alla sicurezza dei trasporti. Seferovic a metà novembre è stato arrestato dai carabinieri sulla A4: era a bordo di una Citroen Xsara, che in autostrada ha percorso otto chilometri contromano, per sfuggire alle forze dell'ordine. Il 28enne, secondo l'accusa, ha aggredito i carabinieri, agevolando la fuga degli altri tre occupanti del mezzo. Nel 2012 Seferovic, insieme al fratello Andrea, è stato al centro di un acceso scontro politico legato allo Ius Soli (l'acquisizione della cittadinanza per nascita). Entrambi i fratelli erano stati liberati dal Cie di Modena a seguito di una sentenza del giudice di pace, basata sul principio che i figli di stranieri nati in Italia non possono essere rinchiusi nei Cie, mentre il centrodestra chiedeva l'espulsione dall'Italia a fronte della pericolosità sociale. Cecile Kyenge, poi diventata ministro all'Integrazione e che nel 2012 era consigliere provinciale del Pd modenese, definì la sentenza del giudice di pace una decisione storica proprio a sostegno dello Ius Soli.
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