Fusione, piano in Bce a gennaio

Martedì 13 Dicembre 2016
Fusione, piano in Bce a gennaio
VICENZA - Popolare Vicenza e Veneto Banca, entro fine gennaio la Bce vuole il piano a Francoforte. I tavoli di conciliazione slitteranno invece a fine settimana inizio della prossima per dare tempo a Montebelluna di mettere a punto i rimborsi. Ieri però è stato posto il primo mattone per il futuro: il presidente Gianni Mion ha indicato i tre nuovi membri per il cda della Fondazione culturale Roi, con il sociologo Ilvo Diamanticoem anticipato da il Gazzettino, indicato alla presidenza, posto lasciato vacante da Gianni Zonin lo scorso luglio. Vice presidente dovrebbe diventare Andrea Valmarana (sarà lui ad occuparsi dei bilanci passati), mentre la giornalista e critica Giovanna Grossato affiancherà Diamanti nelle attività culturali. Direttore rimarrà Giovanni Villa. «La Bce ha chiesto che l'eventuale piano di fusione tra le due banche sia pronto entro il prossimo 31 gennaio», annuncia Mion, riferendosi all'aggregazione con Veneto Banca, entrambe gestite ora dal fondo Atlante. «I tempi sono stretti», ammette Mion, che però confida nell'opera del nuovo capo azienda Fabrizio Viola. «Una persona unica che studia l'integrazione tra le due banche facilita certamente le cose. Sono felice per l'arrivo di Viola: tutti mi parlano benissimo di lui, ha dato prova di grande capacità in recenti ristrutturazioni bancarie. Viola avrà modo anche di dialogare con i sindacati, sia per una che per l'altra banca in tempi brevi. Speriamo riesca a convincere tutti sulla bontà di questo piano». Per ora si è discusso di 700 esuberi a Vicenza, l'accordo sembra vicino anche perché i prepensionamenti sono coperti. Per gli altri si vedrà una volta definito il piano di fusione. Sulla causa preventiva intentata dall'ex presidente Zonin nei confronti della banca Mion è di poche parole: «Non siamo preoccupati, c'è stato un tentativo di scaricare le responsabilità sull'ex Ad Samuele Sorato, che ha risposto. Noi andiamo avanti per la nostra strada». Che passa oggi dall'assemblea dei soci per avviare l'azione di responsabilità verso gli ex vertici dal 2013 al maggio 2015: «Ma la vera svolta è stata la nomina dei nuovi consiglieri della Fondazione Roi. Ilvo Diamanti è la persona giusta per la presidenza, è un vicentino stimato in Italia e all'estero. C'è voluto un po' per convincerlo ma alla fine ce l'abbiamo fatta - sottolinea Mion -. Oggi comincia una storia nuova per la Roi e BpVi, che non si occuperà più della gestione della fondazione e non avrà più nessun rappresentante in cda. Con il passato vogliamo chiudere. È giusto che la Fondazione Roi torni ad avere il ruolo di prestigio che ha sempre avuto». «Lavoreremo nell'interesse esclusivo della cultura e della città - il commento di Diamanti, che devolverà il suo compenso interamente a due onlus - ho accettato questo ruolo perché lo considero parte del mio impegno civile. A Vicenza non ho mai avuto incarichi, ma questa volta non potevo dire di no, questione di responsabilità più che di coraggio. Noi vogliamo chiudere i conti col passato e agire con la massima trasparenza aprendoci al futuro». Diamanti e Valmarana non escludono che di aprire vertenze legali sulle gestioni passate: «Non abbiamo idea dei conti, dei contratti e degli impegni già firmati - sottolinea Valmarana - non conosciamo le risorse a nostra disposizione. Prima scoperchiamo la pentola e poi decideremo». Mion ricorda: «Il patrimonio è di circa 70 milioni soprattutto in immobili, circa 30 milioni sono stati investiti in Popolare Vicenza». E finiti bruciati.
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