«Sos in aumento ma tanti preferiscono non denunciare»

Domenica 22 Gennaio 2017
UDINE - Le segnalazioni di mobbing sul posto di lavoro, in Friuli, sono in aumento. Ma, purtroppo, «in tanti non denunciano, perché hanno paura di perdere il posto».
A dirlo è l'avvocato giuslavorista Teresa Dennetta, che fa parte dell'équipe di professionisti del punto Sos antimobbing della Provincia, (il gruppo è coordinato da Cristina Caparesi), che domani presenterà il bilancio 2016 dello sportello, quest'anno al suo decimo anno di attività, che offre un sostegno multidisciplinare a chi si trova in questo difficile frangente. «Il trend - dice Dennetta - è in crescita e questo può dipendere da due motivi. Il primo è positivo: c'è una maggiore conoscenza del fenomeno. In dieci anni c'è stato un mutamento culturale: prima, le persone si vergognavano a chiedere aiuto. Adesso c'è più consapevolezza. Dall'altro lato, invece, sono aumentati i casi». Non mancano gli episodi che investono la sfera sessuale, aggiunge Dennetta, ma al di là di questi «casi molto delicati», «il problema delle attenzioni sessuali è la punta dell'iceberg. Se c'è questo tipo di attenzione, è facilmente intuibile il gioco di possesso comportamentale, mentre tenere in pugno una persona è una forma molto più sottile e subdola di vessazione. In questo caso, è più difficile che una persona si renda conto che è vittima di mobbing». Tuttavia, rileva l'avvocato, «tanti non vogliono far denuncia per paura di perdere il posto. Procedono per le vie legali solo se la situazione si compromette in modo definitivo, per cui il lavoratore non riesce a rientrare». Fra le note positive Dennetta sottolinea «il lavoro sinergico costruito negli anni dallo sportello antimobbing con i sindacati. Grazie a questo, si sono ottenuti molti risultati». La tendenza ad un incremento dei casi segnalati era stata rilevata anche nel primo semestre 2015.
Cdm
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci