Appena entrati nel quartiere delle "Casette" alla Giudecca ci si rende

Domenica 28 Agosto 2016
Appena entrati nel quartiere delle "Casette" alla Giudecca ci si rende subito conto di come la zona sia in sofferenza. Basta guardare per terra, vicino ai tombini, per vedere i segni di alcune tracimazioni fognarie sul suolo pubblico, o i muri, rigati all'esterno per le infiltrazioni.
«Finché stavo in un'abitazione al piano terra avevo la doccia sempre piena di fogna e dovevo andare al bagno con l'ombrello perché mi piovevano in testa gli scarichi dei vicini al piano superiore», commentava Anna. Poi le è stato concesso il cambio casa, ma la situazione non è diventata migliore: «Le tubature sono in piombo o forse anche in amianto, gli scuri non si aprono - prosegue la signora - ho un danno, ma devono ripararmelo perché non posso non aprire le finestre».
Il disagio è confermato da Ater, che gestisce le case e che in una nota precisa: «Il quartiere è una zona di forte disagio abitativo a seguito delle occupazioni abusive anche organizzate da parte di inquilini senza titolo. Ciò comporta un'estrema difficoltà nella manutenzione anche programmata degli alloggi per i quali sono in corso programmi di finanziamento». Ater quindi spiega che: «La bonifica delle tubazioni in piombo sono in progressiva esecuzione con il riatto degli alloggi resisi liberi. Eventuali elementi in cemento-amianto sono presenti negli scarichi fognari e sono da bonificare o sostituire solo se presentano segni di deterioramento e di rottura. Tale operazione è a carico degli amministratori e solo con la possibilità di avere a disposizione l'alloggio libero».
Continuando la visita nel quartiere basta alzare gli occhi per vedere che i piccoli terrazzini soffrono l'incuria del tempo: «Da settant'anni abito qua - prosegue Anna - non ho mai visto manutenzione sui poggioli». Ma Ater, che ieri ha inviato un tecnico per verificare lo stato degli altri barbacani non caduti tranquillizza: «Lo stato di fatto apparente dei barbacani non presentava segni di deterioramento evidenziando un buono stato manutentivo».
Uno di questi poggioli, però, che si trova a pochi metri di distanza risulta, come si vede dalla foto, visibilmente obliquo e potrebbe essere a rischio cedimento. Tanto che alcuni operai, confabulando tra loro nella giornata di giovedì, hanno chiesto ai presenti di avvisare l'inquilina di non recarvisi più, proprio per motivi di sicurezza.
Gli inquilini chiedono da tempo il cambio casa, come Egle Rosato, 85enne invalida il cui figlio mostra la propria situazione: «Un ferro a sostegno delle scale è scoppiato e si è aperto, che ci sia il pericolo che cadano? All'interno scorre l'acqua a causa delle infiltrazioni e ci sono dispersioni energetiche». Come lei anche Ines, asmatica: «Ci sono infiltrazioni e tubature vecchie. I medici mi hanno detto che l'asma potrebbe esser originata dall'ambiente in cui vivo».
«È il solito scaricabarile - spiegano gli attivisti dell'Assemblea sociale per la casa - nessuno si impegna concretamente».
Conclude l'Ater: «La gestione delle fognatura sulla pubblica via spetta ad Insula, mentre Ater gestisce le linee di scarico fino al pozzetto pubblico di conferimento. In centro storico è necessario lo sforzo congiunto di tutti gli Enti pubblici e inquilini».
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