Renzi: «Scissione Pd? Disegno scritto e ideato da D'Alema»

Domenica 26 Febbraio 2017
Renzi: «Scissione Pd? Disegno scritto e ideato da D'Alema»

«A me dispiace molto perché abbiamo fatto di tutto per evitare che chiunque se ne andasse ma abbiamo avuto l'impressione che fosse un disegno già scritto.

Scritto, ideato e prodotto da Massimo D'Alema». Lo afferma Matteo Renzi a 'Che tempo che fa', su Raitre parlando della scissione nel Pd. «Possono chiedermi di dimettermi, di rinunciare alla poltrona ma non di rinunciare a un ideale», aggiunge. «A D'Alema dico, non scappare, vieni, corri e vediamo chi ha più consenso e più voti». «Il mio obiettivo non è che debba tornare io» ma «voglio che l'Italia non si rassegni alla logica del 'son tutti uguali'. Per questo i milioni di italiani che hanno votato Sì meritano, anche con me, ma non necessariamente con me, di essere rimessi in campo». «Le elezioni? Sono previste nel 2018. Punto. Se Gentiloni vorrà votare prima lo deciderà lui».
 
 

Scissione nel Pd rimediabile? «Credo sia una cosa molto di palazzo, la stanno facendo sulla data del congresso, io farò di tutto perché si vada il più possibile insieme. Possibile che il problema della sinistra in Italia sia Renzi? Ci raccontino cosa pensano dell'Italia, rimettiamo al centro l'Italia. Non ne posso più di questo dibattito, figuriamoci i cittadini». «Anche la destra si scinde» ma «loro sono più furbi di noi, litigano prima delle elezioni e alle elezioni si mettono sempre insieme».​

«La nostra proposta era il modello dei sindaci, ma ora (dopo il referendum - ndr) è andata, non c'è più. Allora spero che il Parlamento faccia almeno una legge come il Mattarellum. Però io sono fuori. Da uomo forse più potente d'Italia ora sono privato cittadino. Ai parlamentari dico 'tocca a voi per consentire ai cittadini di sceglierè».

«Il discrimine oggi non è la preoccupazione perché l'innovazione produca una crisi occupazionale ma come la politica risponde. Noi dobbiamo trovare un paracadute per chi non ce la fa, per i più deboli, ma non possiamo dire reddito cittadinanza, che vuol dire 'tranquillo ci pensa papi', che è lo Stato. L'Italia muore così. Io dico provaci, non ce la fai? Ti do una mano, ti faccio fare un corso di formazione», dice poi rilanciando la sua proposta del lavoro di cittadinanza.


«In tre anni il nostro governo non ha mai fatto procedura di infrazione e sono convinto che debba continuare, spero che il governo mai debba fare una procedura. Quindi è giusto che Padoan abbia tutte le rassicurazioni». E aggiunge: «Sono sicuro che Gentiloni e Padoan faranno un ottimo lavoro».

«Abbassare le tasse è un dovere. Lo abbiamo fatto piano, troppo piano ma abbiamo fatto un passettino. Quello che per me è importante non è tanto il taglio dell'Irpef. Per me il punto chiave è, da un lato, che torni la dimensione del futuro in politica e dall'altro che si sappia che non è che se c'è un problema si va sempre dai cittadini a dire alziamo la benzina o le sigarette».

«È già accaduto in passato e sta accadendo ora. Essendo io un personaggio pubblico non posso che dire che sto con i magistrati. Conosco mio padre e conosco i suoi valori, ma ora non posso che dire che sto con i magistrati. Però i tempi del processo devono essere brevi e si devono fare i processi nei tribunali e non sui giornali».

«C'è un valore che la sinistra deve saper accettare è che se uno vince la competizione interna, anche se non ha la stessa storia dei capi di prima, ha diritto a fare il proprio lavoro». «A me va bene tutto - conclude Renzi - ma non si può accettare che ci sia politica contro le persone. Ho visto tanta gente negli scissionisti che parla molto di me, ci parlino dell'Italia. Nel mondo il problema della sinistra sono Trump e Le Pen», osserva l'ex premier.

Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 10:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA