Si dice spesso che l'uso di cellulari, tablet e dintorni mettono a rischio le relazioni concrete, tattili, con il prossimo. Ci si manda messaggi e mail, si postano foto e video ma il contatto fisico langue. Ecco allora che, in aiuto, arriva “Kissenger“. Che non è una storpiatura del nome dell'ex segretario di stato americano degli anni Settanta, ma una periferica per smartphone che permette di baciare a chilometri di distanza. Una specie di mobile messenger a fior di labbra a metà fra il gadget tecnologico e il sex toy.
Non a caso è stato presentato qualche giorno fa in Cina nell'evento sessual-futurstico "Love and Sex with Robots Conference" dalla creatrice Emma Yann Zhang, una giovane studentessa asiatica impegnata in un dottorato nella City University di Londra.
Ha messo insieme le due amate parole Kiss, bacio, e messenger, e ha concretizzato un'idea a cui si pensava da tempo in un prototipo da lanciare sul mercato. Si tratta di una sorta di protesi al silicone da installare come una cover sul telefonino: un grosso tasto-cuscinetto che nasconde una serie di minuscoli e precisi sensori. Tipo i feedback aptici sfruttati dal nuovo iPhone al posto del tasto Home. In questo caso servono a registrare le pressioni delle labbra, riprodotte sul terminale gemello del baciato lontano. Il tutto grazie a dei particolari meccanismi-attuatori.
"Kissenger", che non è ancora in vendita, funziona con una app di messaggistica.