Banca Popolare, piano industriale
alternativo con ingresso di stranieri

Sabato 27 Febbraio 2016 di Luca Pozza
Banca Popolare, piano industriale alternativo con ingresso di stranieri
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VICENZA - Conferma del "no secco" alla quotazione in Borsa e piano alternativo industriale che si oppone alla trasformazione della Banca Popolare di Vicenza in società per azioni. E' questa la posizione, resa nota questa mattina, nella sala del cinema del Patronato XIII, organizzato dagli Azionisti Associati Banca Popolare di Vicenza e dall'associazione "Noi che credevamo nella banca popolare di Vicenza", con la collaborazione di Parrocchia Natività di Maria, Confedercontribuenti Veneto, Codacons e altre associazioni vicentine e venete.

Il nuovo piano industriale, reso noto dagli economisti, prevede dismissioni di edifici e beni di proprietà per introitare fondi e la suddivisione dell'attuale banca in quattro parti diverse, di cui tre da mettere in vendita a disposizione del mercato e in attesa di possibili acquirenti. Lo stesso piano prevede anche il possibile ingresso nel pacchetto societario di banche straniere, in particolare giapponesi e cinesi, molto interessate in questo periodo congiunturale ad entrare nella finanza italiana.

L'incontro pubblico, a cui hanno partecipato circa 500 persone, nella quasi totalità soci, che hanno gremito all'inverosimile la sala, arriva a una settimana esatta dall'assemblea di sabato 5 marzo a Gambellara e segue il corteo di protesta andato in scena ieri mattina nelle vie del centro storico cittadino. Per due ore e mezzo si sono alternati sul palco il relatore Fabio Lugano affiancato dall'analista finanziario Alfonso Scarano e dall'avvocato Andrea Filippini, cui sono seguiti altri interventi. L'incontro si è concluso dopo quasi 4 ore, anche per le numerose domande del pubblico. Prima dell'inizio una messa è stata celebrata da don Enrico Torta, con la preghiera, come recitava il volantino promozionale, "per le vittime e le persone che soffrono e piangono a causa delle banche",
Ultimo aggiornamento: 15:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA