Tributarista: chi è, cosa fa, quanto guadagna

Attenzione a non confonderlo con il commercialista. Economia o Giurisprudenza le basi della sua carriera

Mercoledì 8 Maggio 2024 di Francesco Bisozzi
Tributarista: chi è, cosa fa, quanto guadagna

In molti oggi confondono la figura del tributarista con quella del commercialista, ma sono profili molto diversi tra loro.

Innanzitutto perché il commercialista, consulente esperto nel campo del diritto commerciale, del diritto tributario, della ragioneria e della contabilità in generale, deve superare un esame di Stato per entrare nella categoria, mentre il tributarista no, visto che non appartiene a nessun ordine professionale.

Per esercitare questo mestiere è consigliata tuttavia una laurea in Giurisprudenza o in Economia. Lo stipendio di partenza? Si aggira attorno ai 25-30mila euro annui. Molti tributaristi lavorano come liberi professionisti, quindi a partita Iva, in seno a uno studio proprio o dentro una società che offre questo genere di consulenza. Altri, invece, ricoprono questo ruolo all'interno di aziende strutturate. 

Le competenze

In sintesi, un tributarista è un esperto della materia fiscale – competente su gestione contabile, contributiva, fiscale, di bilancio, diritto societario e tributario – e sa tutto quello che c'è da sapere sulla normativa che riguarda tributi e imposte, dirette o indirette. Ha inoltre una propensione all’utilizzo di sistemi informatici e telematici, accompagnata da un’ottima conoscenza della lingua inglese, parlata e scritta, dal momento che uno dei terreni di battaglia sui quali deve sapere farsi valere è quello riferito al mercato comunitario.

Intanto prosegue il braccio di ferro sul cosiddetto visto di conformità, precluso ai tributaristi. Necessaria la pronuncia della Corte costituzionale, dopo che il Consiglio di Stato ha dichiarato inammissibile il ricorso in materia presentato dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili. Non è una battaglia di poco conto. Oggi infatti i tributaristi possono tenere le scritture contabili, redigere le dichiarazioni e inviarle, ma non hanno il permesso di “bollinarle” con il visto di conformità. 

Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 07:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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