La Russia aprirà sei seggi per le elezioni presidenziali anche nella regione della Transnistria, inclusa entro i confini della Moldova riconosciuti a livello internazionale.
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Moldova accusa Mosca
La Moldova ha annunciato misure contro Mosca. «Abbiamo convocato l'ambasciatore russo al ministero degli Esteri per esprimere la nostra forte protesta. Prenderemo misure corrispondenti nel prossimo futuro», ha detto il ministro degli Esteri moldavo, Mihai Popsoi, intervistato da Ukrainska Pravda. Quello dei seggi è comunque un problema ricorrente. In passato, ricorda Popsoi, ne sono stati aperti fino a 24 in Transnistria, mente questa volta ne sono stati annunciati sei. La Transnistria è un'entità separatista filorussa non riconosciuta all'interno della Moldova, ex repubblica sovietica da tempo sottoposta a tentativi di destabilizzazione da parte di Mosca. «Queste schede elettorali sono state stampate molto probabilmente proprio lì (in Transnistria) per evitare di farle passare attraverso un valico di frontiera, ha detto il vice primo ministro Oleg Serebrian prima di una riunione del governo.
Condanna della Lettonia
«La Lettonia condanna lo svolgimento e non riconoscerà i risultati delle 'elezionì presidenziali russe nella regione moldava della Transnistria, nonché nelle regioni georgiane dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud temporaneamente occupate dalle forze armate russe». Lo annuncia un comunicato stampa pubblicato oggi dal ministero degli Esteri della Lettonia. Il comunicato ribadisce il sostegno di Riga alla sovranità e all'integrità territoriale della Moldavia e della Georgia all'interno dei loro confini riconosciuti a livello internazionale. Già precedentemente, la Lettonia aveva condannato con forza l'organizzazione delle elezioni presidenziali russe nei territori ucraini temporaneamente occupati e annessi dalla Federazione russa.
Transnistria, il futuro dopo il voto
Dalla Transnistria è arrivata una richiesta di aiuto alla Russia sufficientemente ambigua per offrire al Cremlino ampio margine di manovra, ora o nel futuro, «strade diverse che non si escludono a vicenda», commenta l'Institute of War. Sono cinque possibili percorsi, il più pericoloso dei quali è quello di usare il Congresso della Transnistria come trampolino per intensificare le operazioni ibride con l'obiettivo di destabilizzare e polarizzare ulteriormente la Moldova in vista dei negoziati di adesione con l'Ue e delle elezioni presidenziali, rispettivamente a giugno e novembre, o l'annessione formale della Transnistria per giustificare un intervento militare contro la Moldova a lungo termine. Putin, quindi, si prepara ad una lunga guerra certo di poter contare sul suo quinto mandato.