Meteo, perché fa freddo (di mattina) nonostante l'anticiclone? Come funziona l'inversione termica

Mercoledì 31 Gennaio 2024 di Mario Landi
Meteo, perché fa freddo nonostante l'anticiclone (soprattutto di mattina)? Come funziona l'inversione termica

L'anticiclone Zeus sta regalando all'Italia giornate di sole, caratterizzate da condizioni meteo stabili e temperature miti. In diverse aree della Penisola, tuttavia, il freddo invernale resiste, anche con intense gelate. Queste basse temperature, percepite soprattutto di mattina e in pianura, non sono provocate da irruzioni artiche o continentali, ma dal cosiddetto processo di inversione termica.

Questo fenomeno fa sì che la massa d'aria calda dell'anticiclone stazioni ad alta quota e non riesca ad arrivare al suolo, dove invece l'aria fredda sedimenta. 

Perché fa freddo nonostante l'anticiclone?

A fornire una spiegazione del processo di inversione termica è 3Bmeteo: «In Italia sovente siamo interessati dall'anticiclone subtropicale anche in inverno - si legge sul sito -, dunque caratterizzato dall'afflusso di masse d'aria mite o calda.

Queste si palesano con facilità in estate ma in inverno possono trovare un ostacolo: laddove la configurazione orografica lo permette, quindi vallate alpine/appenniniche e in generale la Valpadana che è chiusa per tre quarti da Alpi e Appennino, l'aria fredda sedimenta al suolo e non si avverte la mitezza».

Temperature più basse di mattina e in pianura

Le temperature più basse si registrano durante le prime ore del mattino, per lo più in zone pianeggianti. La spiegazione di 3Bmeteo: «Durante  le lunghe notti invernali la superficie si raffredda per il cosiddetto irraggiamento notturno, accumulando dunque aria fredda che si stratifica e sedimenta in quanto più pesante dell'aria calda».

«Questo processo di sedimentazione e accumulo viene favorito da due fattori: in primo luogo dall'assenza di vento, tipico delle giornate anticicloniche, che quindi non rimescola l'aria; in secondo luogo come già accennato dalla configurazione orografica giusta, ovvero una valle chiusa anche se vasta come la Valpadana, un fattore che ne limita la dispersione. In questa circostanza dunque l'aria calda pilotata dall'anticiclone letteralmente 'galleggia' sopra lo strato di aria fredda che viene a crearsi in pianura, determinando la condizione di inversione termica: in Pianura Padana nei primi 200-300 metri di altezza l'aria è fredda, mentre a partire dalle quote collinari e in montagna le temperature, anziché calare con la quota, aumentano».

La nebbia

Un'altra caratteristica tipica di questo fenomeno è la nebbia. Il portale di 3Bmeteo chiarisce: «La sedimentazione dell'aria fredda nei bassi strati determina inoltre altre due dinamiche: il ristagno di umidità che condensa più facilmente in aria fredda, con la formazione della nebbia, ma anche il ristagno di inquinanti».

«Le polveri sottili emesse in larga parte dalle attività antropiche infatti per disperdersi verso l'alto devono essere trascinate dalle cosiddette correnti ascensionali, che si creano quando al suolo fa più caldo rispetto in quota e pertanto l'aria calda, più leggera, sale verso l'alto (condizione praticamente sempre verificata in estate). Ma in casi di inversione termica, come abbiamo visto, al suolo fa più freddo che in quota, dunque l'aria si stratifica e gli inquinanti rimangono intrappolati entro il cosiddetto strato inversionale, in genere nei primi 300-400 metri di quota».

Dove si verifica l'inversione termica?

Quali sono le zone dove ci sono condizioni favorevoli affinché si verifichi il processo di inversione termica in Italia? «In primis la Pianura Padana - spiega 3Bmeteo - dove non a caso riscontriamo anche la maggiore frequenza nebbiosa, ma anche le vallate alpine e appenniniche». 

«Al contrario appena al di sopra delle valli, sui settori costieri ma anche sulle pianure aperte del Centrosud Italia, l'aria fredda è repentinamente sostituita da quella più calda. Dunque in questi giorni riscontriamo temperature basse sostanzialmente sulla Pianura Padana dove resiste la nebbia di giorno (nottetempo anche nelle vallate alpine ed appenniniche), ma per il resto le temperature diurne salgono repentinamente su valori sopra la media, e questo nella maggioranza del territorio italiano. Un esempio emblematico per spiegare la situazione: la mattina del 30 gennaio la minima di Bologna è stata sui -2/-3°C a seconda delle zone mentre sul Monte Cimone, a 2100m, è stata di ben 3°C». 

Ultimo aggiornamento: 12:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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