È stato approvato il disegno di legge che fissa il numero di orsi pericolosi o problematici che possono essere soppressi ogni anno in Trentino.
La polemica
Oltre al malcontento delle opposizioni, fuori dal Consiglio provinciale è andata in scena una protesta animalista organizzata dalla campagna Stop Casteller. Qualche momento di tensione si è verificato quando una manifestante, dopo essere riuscita a superare i controlli grazie al suo tesserino da giornalista pubblicista, è riuscita a entrare in aula e a srotolare uno striscione.
I numeri
Per il 2024 e il 2025 il numero di orsi potenzialmente rimovibili ammonta a otto esemplari all'anno, di cui non più di due femmine adulte e non più di due maschi adulti. I valori sono stati definiti in base all'analisi demografica condotta da Ispra nel 2023, e andranno ricalibrati a partire dal 2026. Con l'approvazione del ddl, sono passati anche due emendamenti proposti dal consigliere Degasperi. Mentre il primo prevede l'istituzione di un Tavolo sui grandi carnivori, i cui membri saranno scelti dalla Giunta provinciale, e che avrà un mandato di cinque anni, il secondo stabilisce che gli abbattimenti possano essere operati solo dal personale del Corpo forestale della Provincia di Trento.
Le reazioni
Non si sono fatte attendere le reazioni del mondo animalista. La Lav chiede che Bruxelles apra «una procedura di infrazione contro la Provincia di Trento e il Governo nazionale succube di Fugatti», l'Oipa annuncia una battaglia legale in tutte le sedi possibili, mentre l'Enpa domanda alla premier Giorgia Meloni di impugnare la legge trentina davanti alla Corte costituzionale. Wwf Italia definisce la scelta della Giunta Fugatti una «decisione demagogica» e una «facile scorciatoia».