Allarme in Serbia per un velivolo sconosciuto. Due aerei caccia MiG-29 si sono alzati in volo dopo l'osservazione di un aeromoboile a un'altitudine di 5.500 metri sui cieli di Valjevo, nell'ovest del Paese.
Cosa è successo
L'allarme è scattato alle ore 10:39. Le forze serbe, costantemente schierate per il controllo e la tutela della sovranità dello spazio aereo, hanno individuato un velivolo sconosciuto sopra Valjevo. Su ordine del presidente della Repubblica e comandante in capo delle forze armate serbe, Aleksandar Vučić, sono stati messi in servizio una coppia di aerei da combattimento MiG-29. I radar, poi, hanno continuato a prestare servizio e monitorare lo spazio aereo.
⚡️ Serbia raises fighter jets over an unidentified UAV 100 km from the capital
Today, March 30, Serbia launched its MiG-29 fighter jets due to the detection of an unidentified aircraft over Valjevo. This city is located about 100 kilometers southwest of Belgrade. pic.twitter.com/yjCQv1Yo5C— NEXTA (@nexta_tv) March 30, 2024
La scomparsa
Durante la fase di intercettazione il bersaglio è stato perso. I caccia hanno continuato a sorvolare la zona, secondo la procedura. Una volta completata la ricognizione, alla coppia di aerei da combattimento in servizio è stato ordinato di tornare all'aeroporto di origine, mentre il resto delle forze ha continuato con il regolare monitoraggio e sorveglianza dello spazio aereo.
Il caso in Romania
Non è molto distante un caso simile avvenuto in Romania. Dove ieri dei frammenti di un drone russo sono stati rinvenuti in una fattoria vicino al Danubio. La comunicazione è stata data dal ministero della Difesa di Bucarest, Paese membro della Nato. In questo episodio, a differenza di quanto accaduto in Serbia, si conosceva la provenienza. Ma non c'è stato bisogno di inviare nessun aereo perché si trattava di detriti. «La sera del 28 marzo 2024 - si legge nella nota - frammenti che sembrano provenire da un dispositivo aereo (drone) sono stati identificati su un terreno agricolo nella Grande Isola di Braila. ll Ministero della Difesa Nazionale, insieme a strutture specializzate nell'ambito del Sistema di Difesa Nazionale, dell'ordine pubblico e della sicurezza nazionale, sta conducendo un'indagine sull'incidente».
I rapporti tra Serbia e Russia
Che il velivolo fosse un drone russo? Non si può escludere. D'altra parte i rapporti tra i due Paesi sono buono. Tanto che dall'inizio della guerra in Ucraina (febbraio 2022) sono stati più di 220mila i russi che si sono trasferiti in Serbia. In due città in particolare, nella capitale Belgrado e a Novi Sad, la seconda città del Paese e capoluogo della ricca regione settentrionale della Voivodina. Che si sia voluta coprire la provenienza del velivolo? Non si può escludere come affermare.