Si chiude la vela del parapendio, precipita e muore: vittima Massimo Madrigali. Bloccati i lanci dal monte Avena

Domenica 19 Maggio 2024
Lanci di parapendii dal monte Avena

FONZASO - Il personale del Suem 118 ha tentato il tutto per tutto, ma per Massimo Madrigali, pilota esperto non c'era più nulla da fare.

Il 55enne di Bologna ha perso la vita su un prato nelle vicinanze del decollo sud sul Monte Avena nella zona di Malga Campet, in comune di Fonzaso.


IL VOLO
Il volo libero era la sua passione e Madrigali aveva raggiunto ieri il Monte Avena per poter gonfiare il suo parapendio e volare nei cieli feltrini. La salita a piedi dagli impianti sportivi di Boscherai di Pedavena e poi il volo. Ma qualcosa è andato storto e dopo la chiusura della il pilota è precipitato per una cinquantina di metri, così dicono i pochi testimoni al fatto.


I SOCCORSI
L'elicottero del Suem 118 è stato allertato immediatamente, erano circa le 16, e in brevissimo tempo Falco ha raggiunto il luogo indicato dalle coordinate: l'equipe medica e il tecnico di elisoccorso si sono precipitati dall'uomo che respirava ancora ma era incosciente. Attorno al lui c'erano numerose persone intervenute nelle operazioni di primo soccorso. Le condizioni del 55enne bolognese sono apparse subito gravi e in breve tempo sono peggiorate, il personale sanitario ha iniziato a praticare le manovre di rianimazione. Ma è stato tutto inutile. Così, in contatto con il magistrato di turno, i carabinieri della Stazione di Arsié hanno dato il via libera alla rimozione della salma.


LE OPERAZIONI
L'incidente è avvenuto sotto gli occhi di alcuni escursionisti che hanno dato l'allarme, nel mentre sul posto sono arrivati alcuni piloti presenti in decollo per aiutare il collega. Dopo la telefonata al 118 l'ordine è stato perentorio e diretto a tutti i piloti in volo: elicottero in arrivo sul Monte Avena, tutti i parapendii a terra. Questa è un'operazione necessaria, in primo luogo, per liberare lo spazio aereo per favorire l'arrivo dei soccorsi e per evitare le ovvie derivanti difficoltà di volo con la vela nelle vicinanze di un elicottero.


LE INDAGINI
Solo basandosi su quanto è stato riferito dai pochi testimoni risulta difficile stabilire la reale causa dell'incidente dovuto probabilmente a un errore umano o a un possibile malore del pilota. La certezza è che non ci sono responsabilità di terzi e per questo la salma è già stata affidata ai famigliari. È stata una tragica fatalità: resta da capire il motivo della chiusura della vela subìto da Madrigali. La dinamica risulta essere di interesse anche per i piloti che praticano questo sport, non più rischioso di altri, ma che è in continua evoluzione e ha necessità di raccogliere ogni piccolissimo dato per una crescita sempre più sicura.


IL PROFILO
La passione per il volo di Massimo Madrigali, nato l'11 aprile del 1969 a Bologna era cosa nota e arcinota, sia per i lanci con i paracadute sia per il volo con il parapendio. Quest'ultima pratica lo ha portato al tesseramento con diversi club di volo libero compreso quello al Para&Delta club Feltre presieduto da Luca Salvoldelli uno di primi ad arrivare sul luogo dell'incidente. Massimo era figlio unico e lascia la mamma. La notizia della sua morte ha subito avuto una eco importante all'interno del club con messaggi di cordoglio arrivate dai numerosi canali di comunicazione digitale. Nell'ultimo volo Massimo ha accarezzato quel vento che lo ha accompagnato nella sua più grande passione, quel fluido che gli ha permesso di volare e di provare emozioni che non tutti in una vita intera provano.
Daniele Mammani

Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 11:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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