Infarto nella notte: è morto Alberto Catania, presidente del Calcio Montebelluna. La società: «Siamo sconvolti»

Domenica 12 Maggio 2024 di Giulio Mondin
Alberto Catania, presidente del Calcio Montebelluna, morto d'infarto

CASTELFRANCO (TREVISO) – E’ mancato l’altra notte Alberto Catania. Il fondatore di Prodeco Pharma e presidente del Calcio Montebelluna è stato stroncato da un malore che non gli ha dato scampo. Sessantatre anni, imprenditore lungimirante fuori dagli schemi che nel 1988 aveva creato la realtà di Castelfranco leader nel settore dei farmaci naturali, aveva rilevato cinque anni fa la storica società biancoceleste subito dopo la morte dell’allora presidente Marzio Brombal che, per un tragico segno del destino, era scomparso pure lui di domenica.

Una sorte che ha accomunato due figure di riferimento per la storia recente del sodalizio di via Biagi.

IL LUTTO

Un lutto che segna sia la comunità montebellunese che quella castellana, i due ambiti in cui  Alberto Catania aveva sviluppato con successo le sue idee innovative. «Sono scosso da questa notizia, c’eravamo sentiti un paio di settimane fa e nessuno si aspettava che ci lasciasse così presto e all’improvviso – sottolinea il sindaco di Montebelluna Adalberto Bordin – ho sempre apprezzato il suo stile, una persona gentile, educata, pacata, rispettosa di tutti. Qualche giorno fa parlando con l’assessore Andrea Marin si ragionava sul suo modo di fare, davvero invidiabile in un mondo nel quale ognuno accampa diritti. Mi colpisce poi il fatto che sia lui che il precedente presidente Brombal siano mancati per un malore ed entrambi di domenica. Faccio le mie più sentite condoglianze alla famiglia ed alla società Calcio Montebelluna».

LA SOCIETA’

Sul fronte societario c’è stordimento per un evento inaspettato. Anche perché Alberto Catania non era il classico presidente, appassionato sì ma che in cinque anni alla guida non si era mai abbandonato ad intemperanze tipiche dell’ambiente calcistico. Incassata una dolorosa retrocessione nella passata stagione, non aveva perso tempo e insieme ai suoi collaboratori aveva acciuffato di nuovo la serie D acquistando il titolo sportivo del Cartigliano. Per un uomo che aveva l’ambizione di vincere quella sconfitta era stata troppo forte.

Così la squadra, affidata in corsa all’esordiente Angelo Vernucci, ha disputato un campionato oltre ogni più rosea aspettativa, salvandosi ed esprimendo un bel calcio. Forse il regalo più bello che si potesse fare al presidente. «Alberto Catania è stato un signore con la esse maiuscola, una persona con la quale si stava davvero bene – dice il direttore sportivo Rinaldo Mazzonetto – aveva delegato ad alcuni di noi tutta la gestione. Si fidava, veniva a vedere le partite e poi andava via. C’è stato un rapporto bellissimo in questi anni. Lui voleva fare sempre meglio, credeva nei giovani e nel miglioramento continuo. Anche nel modo di comportarsi e come nutrirsi per stare bene. Ci ha lasciato di domenica, come Brombal. Adesso pensiamo alla famiglia, poi dovremo ragionare sul futuro. Stavamo gettando le basi di un nuovo progetto per allargare la base sotto il profilo economico, vedremo come muoverci».

LO CHOC

Sconvolto anche l’allenatore Angelo Vernucci. «Sono senza parole, un vero fulmine a ciel sereno. Il presidente Catania aveva raccolto il testimone dallo scomparso Marzio Brombal, dando continuità al progetto e dotando la società di un codice etico. Voleva che il Monte mostrasse un’immagine positiva. Era una persona educata ed aveva trasmesso i suoi valori a tutte le componenti. Anche i ragazzi, con i quali sabato sera avevamo festeggiato la salvezza, sono rimasti sbalorditi nell’apprendere la notizia. Un grande dolore per tutti noi, porgo le condoglianze ai suoi cari». Intanto il figlio Giovanni, raggiunto in Polonia dalla triste notizia, si è subito messo in viaggio per rientrare a casa. La data dei funerali non è stata ancora fissata.

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