Due incidenti in un mese per colpa della frenata assistita della Volkswagen Polo

Domenica 5 Maggio 2019 di Maria Elena Pattaro
Due incidenti in un mese per colpa della frenata assistita della Volkswagen Polo
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ESTE - Sceglie proprio quell'auto, tra mille altre disponibili, per sentirsi più sicura, grazie al sistema di frenata assistita. Peccato però che la Volkswagen Polo comprata sei mesi fa l'abbia mandata al pronto soccorso due volte in un mese nonostante gli interventi di riparazione. I colpi di frusta le sono costati 7 giorni di prognosi in un caso e 11 nell'altro, con tanto di collare.

Adesso la vittima, una 42enne di Este, ha citato in Tribunale a Rovigo la concessionaria atestina che gliel'ha venduta, chiedendo la sostituzione dell'auto e 4mila euro di danni più le spese legali. «La macchina ha frenato all'improvviso anche se non c'erano ostacoli. racconta I. C., la malcapitata acquirente, che entrambe le volte stava percorrendo la strada tra Cinto Euganeo e Galzignano per andare al lavoro Era mattina presto, viaggiavo ai 50-60 all'ora e di punto in bianco l'auto ha inchiodato, fermandosi in mezzo alla strada». Era il 9 aprile scorso e dopo quel pericoloso episodio l'auto è rimasta in un'officina di Abano Terme autorizzata Volkswagen per le riparazioni del caso. I problemi sembravano risolti invece il 26 aprile è successo di nuovo, sullo stesso tratto di strada, a 3 chilometri di distanza dal luogo del primo incidente. La Polo ha frenato senza motivo causando un secondo colpo di frusta alla conducente. A dire il vero questi due episodi sono soltanto il culmine di una serie di anomalie. I malfunzionamenti infatti erano iniziati otto giorni dopo la consegna costringendo la proprietaria a entrare e uscire dall'officina, tanto che il marito aveva sollecitato più volte via pec (posta elettronica certificata) e con un reclamo presentato attraverso l'Unione nazionale consumatori sia la casa madre, sia la concessionaria chiedendo la sostituzione del veicolo. Invano. Così, dopo la seconda brusca frenata la coppia ha deciso che la misura era colma: bisognava passare alle vie legali. «Quell'auto è pericolosa sia per chi la guida sia per gli altri utenti della strada. afferma il marito Dall'officina ci hanno detto che la colpa potrebbe essere delle interferenze create dalle antenne del monte Venda. Secondo loro ora il problema è risolto ma noi non la ritiriamo. Non possiamo certo rischiare di ammazzarci al volante». 
Maria Elena Pattaro 
Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 19:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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