PADOVA - Tassa sui rifiuti, il Comune deve rinunciare a 1,6 milioni di euro.
ALTRE TASSE
I crediti inesigibili non riguardano solamente i tributi sulla spazzatura. L’anno scorso, per esempio, il Comune ha dovuto rinunciare a oltre 85mila euro di rette di asili nido, scuole materne e mense. Complice anche la crisi legata al Coronavirus, soprattutto i nuclei familiari con molti figli, non sono più in grado di onorare affitti, bollette e spese legate ai servizi a domanda individuale. Di conseguenza il settore Servizi scolastici non riuscirà mai a recuperare 85.552 euro. Si tratta di rette di nidi, scuole materne e mense scolastiche relativi agli anni scorsi mai pagate e che, nonostante i ripetuti solleciti e le cartelle esattoriali, palazzo Moroni non è mai riuscito ad incassare. Così il settore Servizi sociali ha certificato che i creditori dovevano affrontare situazioni di difficoltà socio economica tali per cui “le famiglie stesse non appaiono in grado di saldare il debito maturato nei confronti dell’amministrazione comunale”. Sono destinati, invece, a trasformasi in migliaia di cartelle esattoriali i 7.050.000 euro di accertamenti legati all’Imu mai pagata. Si tratta di tributi che negli anni non sono mai stati onorati e che, prima o poi, saranno affidati alla riscossione coattiva. Conscia del fatto che l’imposta sugli immobili rappresenta un tributo molto oneroso per i piccoli proprietari, la giunta Giordani, a novembre, ha stanziato un fondo di 250.000 euro per l’erogazione di contributi economici destinati ai proprietari di alloggi sfitti da almeno 4 mesi. Hanno potuto accedere al contributo le persone che, entro la data di scadenza dell’avviso pubblico, hanno deciso di affittare i loro appartamenti a canone concordato a titolo di abitazione principale a nuclei familiari i difficoltà o a studenti.