ROVOLON (PADOVA) - L'autopsia sul corpo di Nicoletta Bettucchi, la 64enne redattrice di Neri Pozza Editore e residente a Rovolon, ha evidenziato una sospetta lesione del duodeno la prima porzione dell'intestino tenue.
I FATTI
Nicoletta venerdì dieci settembre si è recata all'ospedale Civile per sottoporsi a colonscopia e gastroscopia in sedazione. Un esame invasivo dell'apparato digerente, ma nella maggiore parte dei casi per nulla pericoloso per il paziente. Invece nel caso della redattrice qualcosa è andato storto. La donna, una volta terminata la visita è rientrata nella sua abitazione di Rovolon, e poco dopo ha iniziato a sentirsi male. La 64enne è stata costretta a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso. Nicoletta è stata sottoposta a una tac e, come ha evidenziato anche l'autopsia, le è stata diagnosticata una sospetta lesione al duodeno. È stato così deciso di ricoverare la paziente per sottoporla a una operazione con l'obiettivo di ridurre il danno all'apparato digerente. Ma nulla è cambiato, anzi il quadro clinico è andato peggiorando tanto da costringere i medici a un secondo intervento nella speranza di strappare alla morte Nicoletta. Purtroppo anche il secondo tentativo è stato inutile, e la 64enne è finita intubata in rianimazione. All'alba di lunedì tredici il suo cuore ha cessato di battere.
LE INDAGINI
Adesso gli inquirenti avranno il delicato compito di capire se la sospetta lesione al duodeno è stata provocata durante il doppio esame all'apparato dirigente, o in un secondo momento. Durante l'autopsia era presente anche il professore Umberto Cillo, in rappresentanza dell'Azienda ospedaliera. La famiglia di Nicoletta è stata affiancata da un legale, e lo stesso avvocato nella giornata di martedì 14 settembre ha chiesto alla Procura di eseguire l'esame autoptico sul corpo della 64enne così da bloccare l'autopsia diagnostica voluta dall'ospedale. Bettucchi, secondo una prima ricostruzione dei fatti, sarebbe deceduta a causa di una setticemia fulminante, capace di ucciderla in ventiquattro ore. Il sospetto è che durante l'esame diagnostico, la sonda con incorporata la mini telecamera per analizzare l'interno dell'apparato digerente abbia lesionato in maniera importante il duodeno, provocando una copiosa perdita di sangue. Ora l'analisi delle cartelle cliniche e gli ulteriori esami di laboratorio saranno utili per sgomberare il campo da ogni dubbio ed eventualmente portare alla luce delle possibili colpe mediche.