PORDENONE - Riconfermato per otto edizioni al docu-reality “Il Collegio” su Rai2, che lo vede protagonista nelle vesti di professore, Andrea Maggi è anche insegnante di professione. Con lui abbiamo parlato di scuola, televisione e il ruolo che possono avere i docenti oggi, quando anche gli ultimi episodi di femminicidio impongono un cambio di rotta nell’educazione. “Le cose sono cambiate dagli anni 70, ormai" ha affermato Maggi, “Ci vuole tempo tempo, però i fatti di cronaca dicono una cosa: che bisogna cambiare immediatamente. Non c’è più spazio per certe manifestazioni di possesso. Le parole sono importanti, una di queste è amore, che non deve essere confusa con altre parole. L’amore non vuol dire possesso, controllo”. In tutto questo, la scuola - secondo Maggi - sembra essere l’istituzione più avanti che ci sia. “Per esempio, io sono un insegnante maschio, ma il mio capo è una donna, prima di lei c’è un altro dirigente nella mia scuola è una donna. Nella scuola non esiste il problema delle quote rose. Tutto il resto del mondo potrebbe imparare qualcosa dalla scuola, anche il parlamento, che adesso si sta sforzando di proporre un nuovo corso di studi. A volte, quando dobbiamo cambiare le cose, chiedeteci di partecipare al cambiare, non imponeteci le cose dall’alto”.
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