CLAUZETTO - «E’ trascorsa una settimana dal manifestarsi dell’imponente fenomeno franoso che interessa il versante sovrastante il rio di Molino, e incombente, nella parte a valle, sulla ex SP 22 all’inizio della salita per Clauzetto». È la premessa di un lungo e accorato appello alle istituzioni del sindaco Giuliano Cescutti. «Da domenica 5 novembre, la principale viabilità di accesso a Clauzetto è chiusa al transito con grave disagio per residenti e attività economiche, in particolare quelle di Acqua Pradis e della Cava di Pradis - prosegue il primo cittadino -.
COSA SUCCEDE ADESSO
«In settimana è attesa la visita, già programmata in precedenza, dell’assessore alle infrastrutture e territorio, Cristina Amirante - prosegue il sindaco -. A conclusione di questa prima settimana valutativa, sono ora da avviare urgentemente gli interventi funzionali alla riapertura della strada e alla messa in sicurezza dell’invaso creatosi a monte dell’abbondante materiale sceso nell’alveo del torrente». Ed ecco l’elenco dettagliato delle richieste: «E’ pertanto necessario che già da oggi vengano avviati il taglio e l’asportazione di tutta la vegetazione insistente sulla parte di frana incombente sulla ex SP 22 a valle del ponte fino al pianoro sul quale sono evidenti le fratture; l’asportazione del materiale incombente sull’impluvio sovrastante il tombotto immediatamente a valle del ponte e arginatura della sede stradale nel tratto corrispondente a tale scarico; la profilatura della parte di frana incombente sulla sede stradale, captazione delle acque e copertura con teli. Inoltre, è stata richiesta la rimozione dall’alveo del materiale legnoso che rischia di ostruirlo, nel tratto compreso fra il ponte e il corpo di frana e lo svuotamento dell’invaso a monte attraverso l’utilizzo di pompe idrovore».
LA RICHIESTA D’AIUTO
«Si tratta di interventi che non sono alla portata dell’amministrazione comunale - si conclude la disamina di Cescutti - ma che devono essere urgentemente messi in atto per la riapertura del transito viario e per la messa in sicurezza degli abitanti a valle della frana, prima del malaugurato ritorno di piogge intense. Ove tali interventi non venissero avviati entro la settimana entrante, il sottoscritto, che non ha intenzione di fare da parafulmini per nessuno, ne trarrà le debite conseguenze». Un chiaro messaggio alle istituzioni: le proteste dei circa 370 residenti e delle principali attività economiche della valle verranno inoltrate direttamente a Trieste.