Sacile. Prigionieri in casa per il parcheggio selvaggio: ora un buco sulla strada peggiora la situazione

Via Liguria è stata transennata ma il problema rimane: ci sono diverse possibili soluzioni

Domenica 12 Maggio 2024 di Denis De Mauro
Strada chiusa

SACILE (PORDENONE) - Ostaggi in casa propria. È questa la sensazione provata da Gabriella, sacilese residente in un tratto di via Liguria dove un continuo viavai di auto porta molti a parcheggiare dove non dovrebbero, ossia davanti al cancello della sua abitazione. Ironia o forse segno del destino, da venerdì pomeriggio la strada è chiusa al transito perchè si è aperto l'asfalto: un buco profondo 35 centimetri e largo una quarantina che certi segni a terra lasciano presagire potrebbe "camminare" ed aggravarsi. «Preciso che non l'ho fatto io», commenta Gabriella. Sul posto si è recato anche l'assessore Marco Bottecchia e la via è stata transennata. Il problema però rimane. La strada del quartiere San Odorico è piuttosto stretta e a senso unico ed una sosta irregolare impedisce a Gabriella e al marito di uscire con l'auto. «Episodi continui, ho avuto pazienza per anni, ma ormai il problema è quasi quotidiano.

Tre episodi con automobilisti diversi negli ultimi 4 giorni. Non ne posso più».

Parcheggi selvaggi

In passato, anche recentemente, Gabriella ed il consorte sono andati ad esporre le loro ragioni ai carabinieri ed alla polizia locale che sono anche intervenuti (e pattugliano spesso la zona), ma solo quando è arrivato il carro attrezzi si è realmente ottenuto qualcosa. Ovvio poi che non sia immaginabile un presidio costante degli agenti: il tipo di strada non autorizza il divieto con rimozione, serve un'altra soluzione.

«Non certamente il posizionamento di un grosso panettone (in cemento) - ricorda la sacilese - impedirebbe il parcheggio, ma io come lo sposto?». La coppia possiede anche un caravan le cui dimensioni acuiscono il problema. «Potrebbe servirmi l'auto ad esempio di notte, per questioni di salute dei miei famigliari più anziani: in caso di emergenza cosa dovrei fare?». Nei giorni scorsi Gabriella è tornata in Municipio, ha dialogato con i funzionari dell'Ufficio lavori pubblici ed ha anche chiesto un appuntamento con il sindaco, fissato per il 22 maggio.

Le possibili soluzioni

«Le ipotesi più concrete sono posizionare due paletti e una fascia biancorossa, facile da rimuovere e rimettere, oppure disegnare a terra un grande divieto di sosta e quest'ultimo mi sono offerta di realizzarlo da me, se mi danno il colore. Mi hanno risposto che però la tinta sarebbe a carico mio. A parte questo, devo dire che all'Ufficio comunale si sono dimostrati attenti e comprensivi». Il divieto di sosta pitturato sull'asfalto servirebbe perché «molti non sono nelle condizioni di vedere la segnaletica esistente», commenta Gabriella facendo riferimento a certi andirivieni di una delle palazzine popolari che risulta molto frequentata ad ogni ora del giorno e della sera. Il pensiero di molti del quartiere è anche più chiaro quando esce l'argomento scuola. Si trova proprio a due passi da quelle palazzine e nei progetti dovrebbe in futuro essere abbattuta per lasciar posto ad un parco. Idea che non piace proprio ai residenti, appunto per «quei traffici».

Chiacchierando qualcuno ipotizza perfino una raccolta di firme. Se ne riparlerà a tempo debito, per ora c'è quella strada sfortunata da sanare. Il tratto indebitamente usato come parcheggio in fondo invita a metterci l'auto perché è un rattoppo rettangolare che sembra fatto apposto, di asfalto più scuro e recente. «Sono lavori di 3, 4 anni fa, se non ricordo male per la posa della fibra. Anche a qualche decina di metri di distanza, sempre su Via Liguria, si intravede un principio di cedimento simile» e non sarebbe la prima volta che a Sacile la posa della fibra ha lasciato strade mal rattoppate. 

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