I più indisciplinati sulla strada? I ciclisti: secondo la maggioranza (relativa, 47%) degli intervistati da Demos per l'Osservatorio sul Nordest del Gazzettino, sono loro a ignorare con maggiore frequenza il codice della strada. Escludendo coloro che utilizzano i mezzi per lavoro -come camionisti, furgonisti, tassisti- sono quindi i patiti delle due ruote ad essere più frequentemente giudicati poco attenti alle regole della strada.
Quando la strada sale non ti puoi nascondere, diceva Eddy Merckx. Sarà per questo sfidare l'uomo a mettere a nudo i suoi limiti che il ciclismo è ancora oggi uno sport così popolare e amato. Canzoni e film, romanzi e spettacoli: il racconto epico delle corse su due ruote ha creato un immaginario di ciclisti connotati da volontà, intelligenza e caparbietà. Gli scandali doping che si sono susseguiti nel corso degli anni hanno in parte incrinato l'immagine di questo sport, che tuttavia conserva il fascino della fatica e della perseveranza, e continua ad attirare un affetto profondo e diffuso.
Eppure, questo affetto riservato al ciclismo non sembra trasferirsi a chi usa normalmente la bicicletta: è su di loro, infatti, che si concentrano le critiche dei nordestini (47%) per come si comportano sulle strade, mentre meno enfasi viene posta su chi guida un mezzo a motore, come auto (21%) o moto (19%), o su chi usa solo le proprie gambe (8%). Non rispettare le regole del codice della strada, però, significa aumentare la pericolosità degli spostamenti e la probabilità che vi siano incidenti con conseguenze gravi. Come si può intervenire per limitare questo problema? La maggioranza (assoluta, 51%) pensa sia consigliabile intervenire su piste ciclabili e pedonali, allargandole o costruendone di nuove. A invocare un aumento dei controlli su tutte le categorie è, invece, il 34% degli intervistati, mentre il 15% suggerisce l'introduzione di una patente obbligatoria anche per ciclisti e pedoni.
GLI ORIENTAMENTI
Come si configurano dal punto di vista sociale questi orientamenti? L'idea di allargare o costruire nuove piste ciclabili o marciapiedi raggiunge la sua massima popolarità tra i più giovani (18-24 anni, 83%), oltre che tra studenti (78%) e casalinghe (58%).
Aumentare i controlli su tutti, invece, è la soluzione privilegiata in misura maggiore da coloro che hanno tra i 45 e i 54 anni (39%) e dagli anziani (40%). Dal punto di vista socioprofessionale, poi, le categorie che puntano sulla presenza di più pattuglie sul territorio sono i liberi professionisti (47%) e i pensionati (41%). L'introduzione di una patente anche per chi utilizza la bicicletta o va a piedi, infine, è la soluzione più apprezzata dai giovani-adulti (25-34 anni, 22%) e da coloro che hanno tra 35 e i 44 anni (19%), mentre guardando alle professioni emerge il maggiore gradimento di operai (19%) e liberi professionisti (21%), disoccupati (26%) e imprenditori (28%).