Auto di lusso e case popolari, a Treviso quindici sgomberi per i furbetti e il Comune annuncia: «Ce ne saranno altri, non c’è spazio per l’illegalità​»

Lunedì 22 Aprile 2024 di Paolo Calia
Sfratto ad altissima tensione ieri in viale Francia, zona San Paolo. Le forze dell’ordine schierate in assetto antisommossa sono entrate in contatto con i militanti legati al centro sociale Django: sgomberata l’abitazione di una 53enne.Favaro a...

TREVISO - A inizio anno l’amministrazione comunale ha spedito quindici lettere di “decadenza” che cui di fatto ha revocato l’alloggio popolare ad altrettanti assegnatari “colpevoli” di gravi mancanza, a cominciare dall’occupare appartamenti destinate a nuclei familiari con redditi bassissimi pur avendo un tenore di vita elevato come dimostrano, per esempio, le auto di lusso parcheggiate sotto casa. In cinque casi Polizia locale e funzionari di Ca’ Sugana si sono già presentati per dare esecuzione alla sfratto che, comunque, resta un’operazione complessa soprattutto per la presenza di minori.

Ancora nessuno è uscito di casa, ma l’inter è stato avviato.

I BERSAGLI

Nel mirino dell’amministrazione sono quindi finiti casi molto variegati. «C’è chi non paga l’affitto da anni, chi vive in alloggi popolari ma guida auto lussuose, chi non danneggia o infastidisce i vicini. Tutti casi esaminati e verificati e che non possiamo più tollerare - ha spiegato all’epoca della firma dei provvedimenti il sindaco Mario Conte - sebbene la legislazione che disciplina le case popolari abbia, in certi casi, maglie troppo ampie, abbiamo agito prendendo delle decisioni. Gli alloggi popolari devono essere messi a disposizione di chi ha veramente bisogno, di chi non riesce a pagare i canoni nel libero mercato, delle famiglie che hanno necessità di sostegno. Chi ha la possibilità di acquistare e mantenere auto sportive da decine e decine di migliaia di euro può tranquillamente andare a vivere da un’altra parte». E mentre continua l’assegnazione degli appartamenti messi in bando con l’ultima graduatoria stilata da Ater, Ca’ Sugana ha l’urgente necessità di ampliare la propria disponibilità di appartamenti subito disponibili. «Anche solo tre o quattro alloggi in più sono utilissimi in un periodo così complicato. Se poi sono di più, meglio. Ma dobbiamo essere attrezzati per dare risposte a chi ha veramente bisogno». I 15 episodi sanzionati sono stati tutti accuratamente esaminati dalla Polizia locale e riguardano un po’ tutte le zone della città. Ma le segnalazioni non si arrestano e altri provvedimenti potrebbero arrivare: «Dobbiamo fare capire che non c’è spazio per l’illegalità. Arrivare a certi provvedimenti richiede percorsi lunghi perchè le cose vanno fatto per bene. E continueremo su questa strada».

IL QUADRO

Ma resta altissima la tensione sul tema casa. L’Ater, entro fine anno, ha in programma 40 sfratti. Gli ultimi due casi hanno visto scendere in campo gli attivisti di Django che in un caso hanno tentato di opporsi alla liberazione dell’appartamento di una signora in via Francia prima opponendosi alle forze dell’ordine, poi sedendosi per protesta sulla strada davanti Ca’ Sugana. Nel secondo caso, altra mobilitazione davanti all’abitazione di un trevigiano destinato e essere fatto sloggiare sfociata però in un nulla di fatto perché è stata concordata una proroga. Ma si tratta solo di una tregua.

Ultimo aggiornamento: 12:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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