«Parisotto ha fatto sparire 26mila euro»: i fratelli del disabile denunciano il sindaco

Sabato 4 Maggio 2024
SOTTO ACCUSA Il primo cittadino di Castello di Godego, Diego Parisotto dovrà fronteggiare una nuova denuncia

CASTELLO DI GODEGO (TREVISO) – In dieci giorni dal conto del disabile di cui il sindaco Diego Parisotto era amministratore di sostegno sono spariti 26 mila euro. Nessun errore: lo dice l’estratto conto dell’uomo, che ora è praticamente azzerato. E nei confronti del sindaco i fratelli hanno sporto denuncia per peculato. La vicenda riguarda da una parte Diego, disabile molto conosciuto in paese, e dall’altra il sindaco Parisotto, fino a poche settimane fa suo amministratore di sostegno all’interno di un legame che andava oltre il semplice rapporto giuridico: Diego provava per il primo cittadino affetto e stima. I fratelli hanno tuttavia scoperto che il suo conto corrente è stato completamente svuotato e per tale motivo hanno presentato ieri formale querela alla Procura della Repubblica proprio contro il sindaco.

AMICO DI FAMIGLIA

L’ipotesi di reato è peculato, ossia l’appropriazione di beni altrui da parte di un pubblico ufficiale (come lo è un amministratore di sostegno), che si aggiunge a quella per appropriazione indebita legata al prestito mai restituito che qualche mese fa scoperchiò il vaso di Pandora. Un’accusa grave che i congiunti di Diego ricostruiscono nei dettagli. L’uomo, affetto da sindrome di Down e con una disabilità del 100%, fin dal 2010 è seguito da un amministratore di sostegno. Dal luglio 2020, su proposta della madre, questa figura è stata individuata nel sindaco Diego Parisotto: «Si trattava di un caro amico di famiglia e di una persona di fiducia. Il sindaco trattava nostro fratello come se fosse anche suo, ad esempio lo portava a vedere le partite di calcio». A tal riguardo, i fratelli raccontano un episodio significativo: «Pochi giorni fa, il 29 aprile, c’è stata la commemorazione dell’eccidio di Godego del 1945. Era presente anche nostro fratello, che era in lacrime perché non vedeva Parisotto, tanto che altre persone lo hanno consolato. Noi gli abbiamo detto che non c’era perché ammalato e lui si è subito preoccupato per la sua salute».

Nonostante la presenza dell’amministratore esterno alla famiglia, i fratelli sono sempre stati vicini a Diego: «Abbiamo costantemente fornito il nostro sostegno con le cure e con la gestione delle pratiche burocratiche, affiancando l'amministratore di sostegno nell'assolvimento dei suoi compiti».

SCOPERTA CHOC

Tutto sembrava procedere normalmente fino agli inizi del 2024, quando è emerso come il supermercato dove la badante del disabile si recava sempre a fare la spesa, si è trovato con due mesi di crediti arretrati che il sindaco, in qualità di amministratore, avrebbe dovuto saldare. Il supermercato infatti concedeva i prodotti alla badante e l’amministratore una volta al mese provvedeva al pagamento. Dopo ripetuti solleciti, Parisotto ha saldato gli arretrati, salvo tuttavia, dopo pochi giorni, essere sollevato dall’incarico di amministratore su disposizione del giudice tutelare, azione del quale i fratelli affermano di essere stati all’oscuro. I sospetti sulla gestione finanziaria del conto del fratello sono diventati certezze quando, agli inizi di aprile, i fratelli sono entrati in possesso dell’estratto conto del fondo di Diego, dove emergeva in tutta trasparenza come i risparmi del fratello erano stati prosciugati. «A inizio anno sul conto c’erano 29mila euro. Tolti 3mila per spese riguardanti nostro fratello, il resto non ha giustificazione, né tanto meno autorizzazione da parte del giudice tutelare. In 10 giorni il sindaco ha effettuato bonifici in favore del suo conto corrente personale per un totale di 7680 euro, ha prelevato 12.300 euro in contanti, ha pagato 5mila euro in favore di una terza persona. Con altri due pagamenti, il totale delle uscite sale a 26mila euro, portando il conto a zero».

I SOSPETTI

I fratelli sono tuttavia convinti che il danno sia molto maggiore: «Per quanto è a nostra conoscenza, nostro fratello disponeva di risparmi per circa 90mila euro, frutto di una vita di lavoro dei nostri genitori e destinati al suo futuro sostegno. La pensione minima e l’accompagnatoria che Diego percepisce non sono infatti sufficienti per pagare affitto, bollette, badante». I parenti ammettono poi di essersi trovati di fronte a un muro di gomma a più livelli, dallo stesso sindaco, all’amministrazione e alla comunità godighese: «Anche la nuova amministratrice di sostegno ha rifiutato di presentarci la documentazione relativa ai conti di Diego, giustificandosi con il discorso della privacy. Perché?». Infine i fratelli commentano: «Questa situazione è di una gravità assoluta. Ci abbiamo pensato molto bene, e alla fine abbiamo sporto denuncia non per il male di qualcuno, ma solo per garantire un futuro a nostro fratello».

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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