L'inferno in casa: barista segregata in una stanza per tre anni dal fratello aguzzino

Giovedì 24 Febbraio 2022 di Valeria Lipparini
Segregata in casa dal fratello
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GIAVERA - Una lite tra fratelli che, nel tempo, è degenerata. Costringendo la sorella a vivere come una bestia, in una sola stanza, trasformata in camera da letto, sala da pranzo con un fornelletto a gas e un bidone da muratore dove espletare i bisogni corporali.

La vicenda è approdata in tribunale in quanto la donna ha denunciato il fratello per maltrattamenti e ieri, di fronte al giudice Bianco, assistita dall'avvocato di parte civile Manuela Gajo, ha raccontato la sua verità.

LA STORIA
Tutto comincia da un rovescio di fortuna. Lei, 40enne, aveva aperto un bar a Treviso che non aveva sfondato e così, debito dopo debito, si era vista costretta a chiudere il pubblico esercizio. È il 2014. A corto di soldi aveva deciso di tornare a vivere nella casa che i genitori avevano lasciato ai due figli, con regolare testamento, nel 2008, a Giavera. Al piano terra il fratello, 47enne che lavora come operaio in un'azienda del posto. E lei al piano di sopra, una camera da letto, un salottino e un bagno con lavabo e wc. Per la doccia, la lavatrice e la cucina la donna scendeva al piano terra utilizzando gli spazi in comune con il fratello. E, pagava a metà la bolletta di acqua, luce e gas in quanto aveva trovato lavoro come barista e questo le permetteva di regolare pian piano i debiti precedenti e di risollevarsi.
Ma tra i due non corre buon sangue e il fratello comincia a minacciarla pesantemente, augurandole la morte e arrivando, ad un certo punto, a tagliarle l'acqua calda. E a impedirle l'uso della cucina e del bagno. Costringendo la 40enne a vivere al freddo nella camera priva di ogni suppellettile. Sottoponendo la sorella a una regime di vita penoso e intollerabile. Questo per tre lunghi anni. La donna racconta anche che una sera, in pizzeria, conosce una signora con una storia simile alla sua. Le due diventano amiche e quest'ultima le offre ospitalità, permettendole di trovare una sistemazione alternativa alla coabitazione con il fratello che, nel frattempo, si era fatto violento. Non soltanto verbalmente con aggressioni sempre più pesanti, ma qualche volta anche con spintoni e schiaffi e percosse. Ma una volta schiacciandola contro il muro di casa e procurandole delle lesioni guarite in 8 giorni.

I PROVVEDIMENTI
La donna ha paura, ad un certo punto teme per la sua vita. Racconta una storia di marginalità sociale e psicologica, con il fratello che vive in stanze sporche, dove l'immondizia si accumula, E lei segregata in una sola stanza. Una situazione, probabilmente, conosciuta ai più anche perchè la casa dall'esterno è abbastanza fatiscente. Ma che non è mai approdata in Comune e i due non sono mai stati seguiti dai servizi sociali. Il fratello, però, nel 2018 era stato sottoposto alla misura cautelare del non avvicinamento alla vittima e, attraverso il suo legale, ha palesato la volontà di liquidare la metà della casa alla sorella. Un gesto che non cancella anni di violenze e soprusi e non cancellerà la vertenza legale in corso. «Ho ancora paura e convivo con gli incubi ogni notte» ha raccontato la donna al giudice.
 

Ultimo aggiornamento: 21:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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