TREVISO - Sarà affidata a Danilo Coppe, originario di Segusino, la nuova perizia sugli esplosivi che il 2 agosto 1980 provocarono la strage della stazione di Bologna. Questo perché, ha spiegato in aula il presidente Michele Leoni, nella sentenza della Corte di Appello del 1994 furono sollevati pesanti dubbi in ordine alle percentuali di composizione dell'esplosivo. Dopo 38 anni, 85 morti e 200 feriti, si torna quindi ad esaminare atti e reperti. L'incarico a Coppe verrà conferito ufficialmente il 9 maggio: a disporre le nuove indagini la Corte di assise nel processo a Gilberto Cavallini, accusato di concorso nell'attentato. «Dopo 38 anni non sarà facile trovare la verità - dice Coppe al Gazzettino - Dovrò cercare di stabilire il tipo di ordigno attraverso la rilettura delle metriche degli atti e metodiche sperimentali. Dovrò stabilire che cosa è esploso, quanto, come è stato innescato. Un'occasione o una rogna? Soprattutto una rogna».
Ultimo aggiornamento: 15:42
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