Lettera con firma di Aldo Moro tra la corrispondenza di Altiero Spinelli: denunciato collezionista pordenonese

Mercoledì 8 Maggio 2024
Lettera con firma di Aldo Moro tra la corrispondenza di Altiero Spinelli: denunciato collezionista pordenonese

UDINE - I Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze e Udine hanno consegnato 21 documenti provenienti dalle corrispondenze tra l'onorevole Altiero Spinelli e le istituzioni del tempo, all’Historical Archives of the European Union di Villa Salviati a Firenze. Il gruppo di lettere è stato sequestrato a seguito di un'attività investigativa, che aveva individuato sui canali di aste online una rara lettera dattiloscritta con firma autografata di Aldo Moro, allora Ministro degli Affari Esteri, con Altiero Spinelli, uno dei padri fondatori dell'Unione europea.

La missiva era datata 1 agosto 1973.

I sequestri del gruppo di lettere

Le indagini avevano portato a un 40enne residente nella provincia di Pordenone, finito nel mirino dei carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale per aver messo in vendita la lettera in questione e poi destinatario di un decreto di perquisizione e sequestro per il reato di ricettazione. L’uomo è stato molto collaborativo confermando che, quale appassionato di lettere autografate, aveva effettuato l’acquisto nei canali dell’e-commerce e nei mercatini di oggetti usati. 

I militari del Nucleo TPC di Udine hanno, quindi, dato esecuzione al provvedimento procedendo al sequestro della lettera ricercata e, allo stesso tempo, hanno constatato la presenza di altra documentazione simile, tutta appartenente a corrispondenze importanti che riguardano ministeri ed altri enti pubblici. In particolare i 21 documenti scritti da Altiero Spinelli, o a lui diretti, con particolare riguardo alle sue funzioni svolte in ambito di quella che, a quei tempi, era ancora la CEE (Comunità Economica Europea).

Perché è un reato

Il codice civile stabilisce, infatti, che gli archivi e i documenti degli enti pubblici sono soggetti al regime del demanio pubblico e, pertanto, sono inalienabili. Di conseguenza, tali documenti rientrano nella previsione normativa dei beni culturali che appartengono allo Stato o ad Enti Pubblici.

Chi è Altiero Spinelli

Politico italiano scomparso nel 1986, Altiero Spinelli è considerato uno dei padri fondatori dell’Unione Europea. Noto per i suoi scritti che hanno influenzato il processo di integrazione europea post bellica, è l’autore del “Manifesto per l’Europa libera e unita”, più conosciuto con il nome di “Manifesto di Ventotene”, che redasse nel 1941 con il contributo di Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni durante il periodo in cui fu confinato sull’isola pontina. Fu deputato della Repubblica ed europarlamentare dal 1979 al 1986, assolvendo a diversi incarichi nell’ambito delle politiche europee. 

Il Fondo Spinelli

Nella successiva fase di analisi, le lettere sono state fatte visionare al direttore degli Archivi Storici dell’Unione Europea che ha sede presso l’Istituto Universitario Europeo di Villa Salviati a Firenze, il quale ha riferito che i documenti sono certamente originali, ancorché inediti, e sono attinenti al Fondo Spinelli detenuto presso quell’Istituzione vincolato per il riconosciuto di interesse storico culturale. Tutti documenti e le corrispondenze con gli uffici delle istituzioni europee devono essere conservati presso l’archivio di Villa Salviati a cui devono confluire dopo 30 anni da quando sono stati prodotti. Gli atti restituiti costituiscono, sicuramente, materiale sottratto in modo illecito ma in data e circostanze impossibili da accertare, stante il tempo trascorso.

Altri sequestri

Oltre ai documenti riconducibili alle corrispondenze con l’onorevole, sono state sequestrate altre 5 lettere che riguardavano interlocuzioni con il Comune di Treviso e con alcuni comandi militari del territorio. Questi documenti statali sono destinati ad essere consegnati alla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Veneto di Venezia, competente per la Regione Veneto secondo il medesimo provvedimento di dissequestro emesso da parte della Procura pordenonese.

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