VENEZIA - Una serie di emendamenti inseriti nel Decreto Energia (17/2022), che è appena passato dalle commissioni Ambiente e Attività produttive e domani andrà alla Camera, consentiranno di installare impianti fotovoltaici sopra ai tetti delle case del centro storico di Venezia e anche nelle aree industriali inutilizzate di Porto Marghera, oltre che in campagna, con procedure burocratiche semplificate e con tempi ridotti di autorizzazione.
GLI AMBITI
Sono principalmente quattro gli ambiti in cui interviene il nuovo Decreto Energia. In primo luogo c'è quello del fotovoltaico sui tetti dei centri storici, escluse solo le aree più pregiate e delicate della città come, ad esempio, piazza San Marco. La Città Metropolitana di Venezia sta spingendo da tempo per studiare l'utilizzo di tegole fotovoltaiche, o solari, per superare l'impatto paesaggistico e ambientale dei tradizionali pannelli solari sia a Venezia sia lungo la Riviera del Brenta. Ebbene uno degli emendamenti inseriti nel Decreto prevede proprio che sarà permesso installare pannelli con modalità semplificate, solo nelle coperture non visibili dagli spazi pubblici esterni e dai punti di vista panoramici: «Con questa norma si tutelano i luoghi di pregio e contestualmente si punta a favorire la produzione di energia pulita a basso costo» spiega Pellicani.
AREE DISMESSE
E poi c'è l'emendamento che introduce procedure semplificate per l'installazione di impianti fotovoltaici in aree industriali, produttive o commerciali, in discariche e cave dismesse. «Penso alle potenzialità di riservare zone al fotovoltaico in un'area sterminata come i 2 mila ettari di Porto Marghera» continua il parlamentare veneziano. E in effetti quelli del Forum Venezia Sostenibile, coordinato dall'ex assessore comunale Roberto D'Agostino, hanno calcolato che sulle aree edificate con capannoni industriali si possono installare tra i 100 e i 130 ettari di pannelli fotovoltaici che possono produrre 130 mila megawatt/ora annui. Il Forum ha stimato anche il finanziamento necessario in 150 milioni di euro, e si potrebbe produrre anche idrogeno verde. Nel Decreto Energia sono entrati emendamenti anche per lo sviluppo dell'agrivoltaico di ultima generazione che consente l'installazione di pannelli sollevati dal suolo, consentendo quindi le coltivazioni sotto, e nel contempo cancellando gli incentivi per il fotovoltaico a terra, un sistema che spesso si è dimostrato oggetto di speculazioni oltre che favorire il consumo di suolo. Da ultimo gli emendamenti prevedono anche l'installazione del fotovoltaico sulle green belt (ossia le fasce verdi) a servizio di aree produttive, nelle aree interne agli impianti industriali e nella fascia adiacente alle infrastrutture autostradali.