Marghera. «La titolare del panificio chiuso non ha voluto trattare»

Marghera, parlano i vicini di casa del forno Novello che ha cessato l'attività

Domenica 28 Aprile 2024 di Giacinta Gimma
Marghera. «La titolare del panificio chiuso non ha voluto trattare»

MARGHERAA - Non si sentono responsabili della chiusura del panificio Novello.

Sentono solo di aver fatto valere il proprio diritto "di poter dormire", facendo rispettare "leggi e normative". I vicini di casa del forno di via Toffoli mettono i puntini sulle "i" nella vicenda che ha portato, a metà aprile, ad un'altra saracinesca abbassata a Marghera. «Siamo preoccupati per la gogna mediatica messa in scena, fomentando aggressività e odio nei nostri confronti. È stata travisata la realtà dei fatti: dalle parole della proprietaria del panificio si legge nella nota dei vicini - è emerso un lamento contro le vessazioni di Comune, Magistratura, Arpav e vicini. Poco importa se si calpestano i diritti di altri: l'importante è che il profitto vinca su tutto».

Parole seguite da alcune contraddizioni: in un primo momento, quando, l'11 marzo scorso, la Procura ha disposto il sequestro cautelare dell'attività per superamento dei decibel, si parlava «di un panificio di prossimità, quasi una Rsa per anziani» salvo poi scoprire, dalle parole della proprietaria, «di forniture a dieci supermercati» e, quindi, «di un panificio industriale che sforna quintali di pane al giorno». Altra contraddizione riguarderebbe l'insonorizzazione attuata dalla proprietaria dopo l'avvio, alla fine del 2020, del procedimento amministrativo da parte del Comune. «Su quali studi tecnici si basano questi interventi, che come dimostrato non solo dalle rilevazioni di Arpav, ma dagli stessi tecnici di parte del panificio, non hanno prodotto alcun abbattimento sostanziale dei rumori. Ci si sarebbe aspettato, da parte della ditta, - si legge nella nota dei vicini - di richiedere l'intervento di un'azienda specializzata in insonorizzazioni, invece arriva la soluzione di spostare i vari macchinari da un locale all'altro, amplificando i rumori». Secondo i vicini, inoltre, la proprietaria avrebbe potuto tenere aperta l'attività dal momento che la Magistratura aveva acconsentito, da subito, alla riapertura della rivendita (non del forno) e poi la possibilità di panificare dalle 6 alle 13. «Per verificare tale possibilità, contattati sia dai tecnici Arpav e dai tecnici di parte, non ci siamo sottratti, quando ecco arrivare la retromarcia della proprietaria che non era più disposta a panificare solo di giorno. Appaiono evidenti, quindi, i tentativi di tutti, magistrato, Comune e vicini di trovare una via condivisa per permettere al Panificio Novello di riaprire».

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