«Il ponte era chiuso e la corrente ci trascinava in avanti: ho innestato indietro tutta ma non è servito ad arrestare la corsa della barca». Il marito di Audrey Sager, la turista svizzera di 42 anni morta lunedì pomeriggio lungo il Sile a Jesolo Paese, schiacciata contro il ponte ciclopedonale San Giovanni ha ricostruito così la dinamica del tragico incidente. Con la coppia c'erano anche i due figli piccoli. L'uomo è stato sentito nella mattina del primo maggio.
Il marito della vittima, indagato per omicidio colposo, è comparso di fronte al pm Stefano Buccini con l’avvocatessa Paola Nardini, prima di fare rientro in Svizzera assieme ai figli. Era lui al timone della house boat che si è schiantata contro il ponte, ed è distrutto per l’accaduto.«Avevo pilotato altre imbarcazioni simili in precendenza», ha spiegato l’uomo. L’avvocatessa Nardini chiederà una perizia sulla barca per capire come mai il motore innestato indietro tutta non è stato sufficiente a contrastate la corrente. Gli agenti della Polizia locale, intervenuti per i rilievi di legge ascolteranno anche il titolare della ditta di noleggio dell'imbarcazione, un'azienda di Precenicco in provincia di Udine.
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