Non si arrestano le denunce per violenza sessuale nei confronti del celebre attore Gerard Depardieu. Dopo la prima testimonianza di Charlotte Arnould, che per prima nel dicembre 2020 accusò Depardieu di averla violentata in una villa, e dopo quella presentata dall'attrice francese Hèlène Darras a Parigi lo scorso settembre, ad additare l'attore di abusi sessuali è ora una giornalista spagnola, Ruth Baza.
Emmanuelle Debever, morta suicida l'attrice che denunciò Gerard Depardieu: si è gettata nella Senna
Il racconto delle violenze
La denuncia di Ruth Blaza - presentata al commissariato di Torremolinos, vicino Malaga - risalirebbe al 1995, durante un'intervista avvenuta a Parigi. A spingerla a denunciare anni dopo, sarebbe stato il suicidio dell'attrice Emmanuelle Deveber, suicidatasi lo scorso 6 dicembre buttatandosi nella Senna insieme ad un biglietto di addio, travolta dalle accuse nei confronti dell'attore.
Ai tempo della violenza, Ruth Baeza aveva 23 e scriveva per la rivista "Cinemania", che la ingaggiò per intervistare Depardieu, oggi 74enne, in occasione dell'uscita del film 'Il colonnello Chabert'.
Al rientro in Spagna, la giovane giornalista riferì all'allora direttore di Cinemania che l'intervista era stata «molto sgradevole» e disse di di essere stata «maltrattata», ma senza raccontare dell'aggressione sessuale subita.
I commenti sessisti
Finora Depardieu ha sempre negato tutte le accuse, ma la sua posizione ha subito un duro colpo con l'uscita in Corea del Nord di un video in cui l'attore di prodiga in una serie di commenti sessisti e osceni anche nei confronti di una bambina, insieme a varie avance nei confronti dell'interprete che lo aveva accompagnato in Corea del Nord.
Pochi giorno dopo, la ministra della Cultura francese, Rima Abdul Malak, ha annunciato che avrebbe valutato il ritiro della "Legione d'onore" assegnata all'attoreu nel 1996. A difesa del padre sono invece intervenuti campo i tre figli e due nipoti, dichiarando che l'attore è vittima di «una persecuzione inedita».