Cannes punta sui grandi autori
e rimette in pista l'Italia

Venerdì 13 Aprile 2018 di Gloria Satta
Una scena di "Dogman" di Matteo Garrone
Dopo due anni di assenza dal concorso, il cinema italiano torna trionfalmente a Cannes con tre film. Dogman di Matteo Garrone e Lazzaro Felice di Alice Rohrwacher saranno in lizza per la Palma d'oro, Euforia di Valeria Golino parteciperà al Certain Regard. Ma nel cartellone del 71mo Festival, in programma dall'8 al 19 maggio, non c'è Loro, il film su Berlusconi diretto dal premio Oscar Paolo Sorrentino e dato per scontato in tutti i toto-festival del mondo.
L'ASSENZA: «Abbiamo visionato 1906 film e molti autori sono rimasti fuori. Quest'anno abbiamo deciso di puntare sul rinnovamento. Il fatto che Loro sia diviso in due parti ci ha fatto esitare, stiamo discutendo come mostrarlo», ha spiegato il delegato generale del Festival, Thierry Frémaux, che ha svelato il cartellone a Parigi con il presidente Pierre Lescure. Significa che un colpo di scena tardivo potrebbe riportare Sorrentino sulla Croisette, dove dieci anni fa vinse il Premio della Giuria per Il Divo? Magari inserendo Loro (la cui prima parte uscirà in Italia il 23 aprile e la seconda il 10 maggio) in una maratona di tutti i film del regista? Si capirà nei prossimi giorni: il cartellone di Cannes è, come sempre, un work in progress, una lista aperta fino all'ultimo minuto in cui potrebbe trovare posto perfino The House that Jack Built, il nuovo film di Lars Von Trier cacciato dalla Croisette nel 2011 per le sue deliranti dichiarazioni filo-naziste: «Ne riparleremo tra qualche giorno», ha annunciato Frémaux.
LA RASSEGNA. In complesso, il 71mo Festival risulta a forte connotazione cinefila. Quattro sono i film francesi a caccia della Palma d'oro: En guerre di Stephan Brizé con l'ispiratissimo Vincent Lindon nel ruolo di un sindacalista, Plaire aimer et courir vite di Christophe Honoré che racconta la tenera storia d'amore gay tra un drammaturgo e uno studente, Les filles du soleil di Eva Husson sulle donne soldato curde. E Le livre d'image che segna il ritorno sulla Croisette (si fa per dire: lui, come al solito, non ci sarà) del mostro sacro Jean-Luc Godard, 87 anni e l'immarcescibile voglia di provocare. Il suo film senza attori è infatti una collezione d'immagini commentate da una voce fuori campo.
LE DONNE. Nell'anno del movimento Me Too, tre sono le registe in competizione: a parte Rohrwacher, la francese Eva Husson e la libanese Nadine Labaki che in Capharnaum racconta la Beirut contemporanea. E quattro partecipano al Certain Regard. «Il mondo non è più lo stesso dall'ottobre scorso», ha detto Frémaux, alludendo allo scandalo Weinstein, «ma il Festival continua a scegliere i film in base alla qualità artistica e non in omaggio alle quote rosa. Il numero delle registe è ancora troppo basso dovunque e noi tendiamo a sanare lo squilibrio, invitandone sempre di più. Daremo voce alle organizzazioni delle donne ma diciamo no alla discriminazione positiva nei criteri di selezione».
Nella selezione ufficiale compaiono otto new entry (una è il regista giapponese Ryusuke Hamaguchi) mentre le opere prime, come Gueule d'Ange di Vanessa Filho con Marion Cotillard nel ruolo di una madre alcolizzata, fanno la parte del leone al Certain Regard.
LA POLEMICA. Netflix non porterà sulla Croisette un solo titolo: dopo la polemica dell'anno scorso per la presenza di due film prodotti dal colosso dello streaming, il Festival ha cambiato le regole instaurando la linea dura che esclude dalla competizione i film non destinati ad uscire nelle sale. E Ted Sarandos, gran capo di Netflix, ha dichiarato a Variety di non avere nessuna intenzione di andare fuori concorso.
Gli americani sono rappresentati da Spike Lee con BlackkKlansman, protagonista Adam Driver infiltrato nel Ku Klux Klan, e da David Robert Mitchell in gara con Under the Silver Lake, un noir che ruota intorno all'omicidio di un milionario e il rapimento di una ragazza. Manca dal cartellone The life and Death di John F. Donovan di Xavier Dolan: in vista dell'Oscar, andrà probabilmente alla Mostra di Venezia alla fine di agosto. Tra gli eventi speciali spicca il documentario Un uomo di parola diretto da Wim Wenders e interpretato da Papa Francesco che risponde ai fedeli.
NIENTE SELFIE. Nell'anno del rinnovamento, Cannes punta a portare sulla Croisette gli studenti fra i 18 e i 28 anni. «E abbiamo già ricevuto un enorme numero di richieste», ha rivelato Lescure. Quanto al divieto di selfie sul red carpet, Frémaux e il presidente hanno ribadito la loro inflessibilità: «Rallentano la sfilata, sottraggono eleganza al Festival». E l'abolizione delle proiezioni anticipate per la stampa che sta facendo infuriare i giornalisti del mondo intero? «È un esperimento destinato a valorizzare le anteprime di gala, ma accetteremo le vostre osservazioni», ha detto il delegato generale ai cronisti. Chi vivrà vedrà.
Ultimo aggiornamento: 10:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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