Tensioni tra le comunità islamiche: il prefetto convoca gli ambasciatori del Senegal e del Marocco

La Prefettura incontrerà il console del Marocco e i diplomatici del Senegal. L'obiettivo è ricomporre la frattura che porta tensione nel Friuli Occidentale

Mercoledì 27 Marzo 2024 di Marco Agrusti
Centro islamico Comina

È innegabile che alle spalle della frammentazione evidente nella quale è finita la comunità musulmana della provincia di Pordenone, con relative tensioni e il rischio di rendere sempre più difficile identificazione dei leader e relativi controlli a più livelli, ci sia una spaccatura tra le due anime del gruppo dei fedeli: quella magrebina e quella che poggia sulla minoranza di origine asiatica o centroafricana. Ma all’orizzonte c’è un’azione forte in programma, con in regia la Prefettura di Pordenone. Il prefetto Natalino Domenico Manno, infatti, incontrerà due diplomatici esteri che potranno - si spera - diventare la chiave per provare a ricompattare le due anime della comunità musulmana del Friuli Occidentale. E il primo vertice è in programma a brevissimo, cioè la prossima settimana


LA STRADA

Il prefetto di Pordenone ha incontrato anche pochi giorni fa i rappresentanti delle due “fazioni” del movimento musulmano del Friuli Occidentale. È stato lo stesso Natalino Domenico Manno a parlare di «posizioni ancora distanti». Nel frattempo, però, è continua e tenace la volontà di «riuscire a lavorare per appianare le divergenze che ci sono tra le fazioni». E i due vertici con i rappresentanti diplomatici serviranno proprio a questo: l’obiettivo, infatti, è quello di attivare un canale permanente con le comunità. Ad alto livello. «La prossima settimana - ha annunciato il prefetto di Pordenone, Natalino Domenico Manno - sarà a Pordenone il console marocchino di Verona». Si tratta nel dettaglio di Ouafa Zahi, massimo esponente e responsabile della comunità marocchina del Nordest italiano. Il suo “aggancio” sarà fondamentale per aprire un dialogo di alto profilo con la componente magrebina della comunità islamica pordenonese. 
Ma non sarà l’ultimo incontro di livello lungo la strada della difficile pacificazione del mondo musulmano pordenonese. La seconda tappa, infatti, come annunciato dalla Prefettura pordenonese, sarà quella di organizzare un vertice con la rappresentanza consolare del Senegal.

E in questo caso l’obiettivo è quello di dialogare con la componente del Centrafrica (con la vista anche sulla comunità di origini asiatiche) della rappresentanza di fede islamica della provincia di Pordenone. 


I TENTATIVI

La Prefettura continua ad essere in prima linea, nella speranza di poter ricomporre quella frattura che oggi impedisce alla comunità musulmana di Pordenone di vivere in pace sul territorio. Tensioni, divisioni ideologiche e anche “partite” economiche. I punti di frizione sono diversi e non è facile trovare la quadra
«È un percorso - ha spiegato ancora il prefetto Natalino Domenico Manno - che noi consideriamo ancora in itinere Abbiamo fatto numerosi incontri ma rimangono ancora in essere delle contrapposizioni. L’obiettivo primario che si è data la Prefettura di Pordenone - ha spiegato ancora il prefetto Manno - è quello di arrivare ad una sostanziale unione della comunità musulmana del Friuli Occidentale. Uno sforzo che non stiamo affatto abbandonando. Un tentativo continuo che prosegue, anche con il coinvolgimento delle rappresentanze diplomatiche che incontreremo. Vogliamo accelerare il dialogo complicato tra le fazioni del Magreb e dell’Asia, che al momento sono quelle più distanti tra loro». 
La Prefettura di Pordenone è attiva nel tentativo di comporre le fratture che caratterizzano la comunità musulmana del Friuli Occidentale ormai da tempo. Per la precisione da quando si era aperta la partita per la riapertura del Centro islamico della Comina. 
Era stato proprio il prefetto Natalino Domenico Manno, allora, a mediare per arrivare all’utilizzo della struttura almeno a beneficio di 99 fedeli. A tanto arriva al giorno d’oggi la capienza massima dello stabile che ospita i fedeli. 
Da allora, però, sono stati fatti solo piccoli passi avanti, perché per ora le differenze tra le diverse fazioni sembrano superare i punti di contatto. 

Ultimo aggiornamento: 07:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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