Vaca mora e le altre: gare e ricorsi, saltano i nuovi treni. «Si pensi ai pendolari»

Giovedì 15 Giugno 2023 di Alda Vanzan
Vaca mora e le altre: gare e ricorsi, saltano i nuovi treni. «Si pensi ai pendolari»

VENEZIA - «Un ricorso non si nega a nessuno, spero solo si tenga conto che ci sono anche i diritti dei pendolari».

Arrabbiata, sì. Ma soprattutto amareggiata. Perché dopo tanto lavoro per rendere tutti i pendolari del Veneto «di serie A», tutti con treni nuovi e puliti e in orario, adesso la vicepresidente e assessore ai Trasporti della Regione del Veneto Elisa De Berti deve arrendersi: a settembre, alla riapertura delle scuole, non ci sarà l'annunciata rivoluzione del trasporto ferroviario, continueranno ad esistere le tre tratte «di serie B» gestite da Sistemi Territoriali: la cosiddetta "Vaca mora" Adria-Mestre-Venezia, la Rovigo-Chioggia e la Rovigo-Verona. Peggio: al momento non è neanche dato a sapere quando arriveranno i nuovi treni e i nuovi standard di servizio, potrebbe essere a gennaio 2024 o più in là. Dipende dalle carte bollate.


COS'È SUCCESSO
Sulle tre linee del Polesine finora gestite da Sistemi Territoriali c'è stata una gara europea il cui iter è iniziato nel settembre 2020 per un corrispettivo di 177 milioni per dieci anni. C'erano due concorrenti. L'offerta di Trenitalia è stata ritenuta migliore sia dal punto di vista economico (167 milioni, ribasso del 7,52%) che tecnico rispetto a quella di Arriva Italia Rail. Lo scorso 14 febbraio a Palazzo Balbi l'assessore De Berti e l'amministratore delegato di Trenitalia Luigi Corradi hanno spiegato in pompa magna come avverrà il passaggio della gestione, con quanti nuovi treni, con quale personale, annunciando l'inizio della nuova gestione a partire dal prossimo anno scolastico. Solo che non avevano previsto le carte bollate.
La società Arriva Italia Rail, seconda classificata, si rivolge al Tar: chiede l'annullamento previa sospensione dell'aggiudicazione della gara per subentrare nel contratto e chiede l'accesso a tutti gli atti, compreso il Pef, il Piano economico finanziario di Trenitalia. In quel momento, siamo a marzo, in Regione ostentano tranquillità: «Nessun punto del ricorso riguarda la gara, è una questione di accesso agli atti», diceva De Berti. Intendendo: sarà una cosa breve. Si sbagliava.
Il Tar, infatti, dice sì alla società Arriva e ordina a Trenitalia di consegnarle il Pef. Trenitalia esegue, ma ribatte: se Arriva ha il mio Pef, anch'io voglio il suo. E deposita una memoria sul Piano economico finanziario della seconda classificata. Al che Arriva controribatte: se Trenitalia ha presentato una memoria sul mio Pef, allora io voglio fare altrettanto sul suo Pef.


IL RINVIO
L'udienza di oggi al Tar doveva essere risolutiva, almeno così speravano in Regione. Invece è andata che il Tribunale amministrativo ha ritenuto ammissibile la memoria di Arriva e allora Trenitalia ha chiesto un termine per controdedurre su quella memoria. Morale: rinvio di un mese, nuova udienza il 12 luglio.
Capito perché la vicepresidente De Berti è amareggiata? «Un ricorso non si nega a nessuno, ma qua il servizio pubblico sta a zero», sbotta. E rincara: «Io spero che il 12 luglio si tenga conto che ci sono anche i diritti dei pendolari». Ossia: il Tar decida come meglio ritiene, ma il prima possibile perché c'è tutto un servizio di trasporto da organizzare. Se non ci fosse stato il ricorso di Arriva, infatti, Trenitalia aveva previsto un periodo di almeno sei mesi per il passaggio logistico da Sistemi Territoriali. Ovviamente, con la prima carta bollata, non è più stata spostata neanche una graffetta. I pendolari e gli studenti avranno dunque ancora i treni «di serie B». Per quanto, non si sa.


COS'ERA PREVISTO
Se tutto fosse filato liscio, a settembre Trenitalia avrebbe portato sulle tre linee ferroviarie in questione 5 treni Minuetto e un nuovo treno. Tra la fine del 2023 e l'inizio del 2024 la Regione avrebbe fornito 2 treni ibridi, altri 6 li avrebbe messi nel corso del prossimo anno. A regime erano previsti 17 treni: 8 Stadler, 7 nuovi Pop, 2 ibridi. Le vecchie "Littorine" dell'Adria-Mestre sarebbero andate in pensione.
Il progetto c'è ancora. Sul quando e il chi lo farà nessuno parla più.
 

Ultimo aggiornamento: 17:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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