​Il bibliotecario senza Green pass: «Io disabile, ora perderò il posto»

Martedì 21 Settembre 2021
Roberto Rizzon
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VOLPAGO (TREVISO) - «Ho paura di perdere il lavoro a causa del Green pass». Ma il Comune assicura: «Stiamo facendo il possibile». Roberto Rizzon, collaboratore della biblioteca di Volpago con un incarico del Sil (Servizio integrazione lavoro), per un totale di 27 ore alla settimana, a metà ottobre teme di perdere quell'impegno che rappresenta una fonte di sostegno economico ma anche un percorso di inserimento sociale. L'uomo, disabile al 100%, non intende sottoporsi al vaccino per poter ottenere il Green pass e non è economicamente in grado di sostenere le spese necessarie per effettuare i tamponi sistematicamente. 
I PROBLEMI«Sono nato con i piedi torti - racconta Roberto - e con una patologia muscolare; fin da piccolo ho avuto problemi. Ho affrontato operazioni e anestesie, ho avuto una trombosi a una gamba e l'anno scorso, in occasione di una frattura, si sono manifestati dei problemi cardiaci. Sono allergico al Clexane, l'iniezione che viene effettuata sulla pancia in occasione di interventi». Tutto ciò, però, non è considerato sufficiente per fargli evitare il vaccino. «Il mio medico di base mi ha spiegato che tali elementi non bastano perché lui possa procedere con una certificazione. Forse, dovrei rivolgermi a uno specialista neurologo». Il tempo intanto è tiranno. «Del vaccino ho paura - dice - per i problemi che ho e perché è sperimentale. Ho anche valutato l'ipotesi di fare i tamponi sistematicamente, ma per me la spesa sarebbe insostenibile». 
LE DIFFICOLTÀLe somme che Roberto incassa mensilmente non gli permettono di effettuare grosse spese. «Prendo una pensione di 280 euro - prosegue - 500 euro di accompagnatoria e 200 di borsa lavoro. Pago 330 euro al mese di affitto, oltre alle bollette e a tutte le altre spese. Ho fatto il conto che di tamponi dovrei spendere 45 euro a settimana. Ciò significa, in sostanza, che spenderei quello che guadagno. Se avessi soldi mi accollerei la spesa, ma così non ce la faccio». Insomma, il caso appare a dir poco complicato, anche per i risvolti di carattere umano e psicologico, oltre che economico. L'ufficio cultura e il suo tutor aziendale da giorni stanno seguendo la questione per evitare sia una soluzione sarebbe traumatica per Roberto, ovvero la rinuncia al lavoro, sia il mancato rispetto della norma. Intanto il primo cittadino di Volpago, Paolo Guizzo, non chiude la porta a possibili soluzioni. «Cercheremo di capire e valuteremo la questione - afferma - Vediamo se oggettivamente il caso consente qualche margine di manovra». 
Laura Bon
 

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