Bufera sulla pubblicità choc della discoteca di Monfumo: nel volantino una ragazza che vomita in bagno e la scritta "La notte senza freni"

La campagna promozionale dell'evento è stata poi modificata grazie all'aiuto del team di Protection4kids

Giovedì 21 Settembre 2023 di Francesca Dussin
La pubblicità dell’evento del 30 settembre che ha scatenato la polemica

CASTELFRANCO/MONFUMO (TREVISO) - «La pubblicità dell’evento della discoteca Quadrifoglio utilizzava un’immagine inaccettabile che rischiava di promuovere messaggi negativi come l’abuso di alcol o la violenza di genere. Sono felice che la foto sia stata rimossa e che l’errore sia stato corretto, in sinergia con l’associazione Protection4Kids che ha denunciato il fatto». Così, il sindaco di Castelfranco Stefano Marcon commenta la vicenda che ha visto protagonista nelle ultime ore la discoteca Quadrifoglio di Monfumo.

LA RECLAME

La bufera si è scatenata per una foto, pubblicata sui profili social, che ritraeva una ragazza intenta a vomitare nel wc dopo una “serata senza freni”, con lo scopo di sponsorizzare l’evento “S.ballo” in programma il 30 settembre. Foto che non è passata inosservata e che, anzi, ha creato sgomento. Tant’è che proprio il primo cittadino l’ha segnalata ad Annachiara Sarto, direttrice dell’associazione Protection4Kids, che si occupa di combattere la violenza di genere. Sarto ha immediatamente denunciato la pubblicità della discoteca con un post sui social, definendola sessista e misogina. Lo scandalo si affianca alla vicenda del Playa Beach Club di qualche settimana fa, quando era stato annullato il concerto del rapper Niki Savage in seguito alle proteste dei genitori dei ragazzi per i suoi testi maschilisti e inneggianti alla cultura dello stupro.

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LA DENUNCIA

«Il post della discoteca Quadrifoglio per l’evento del 30 settembre ritrae una ragazza intenta a vomitare nel wc, come pubblicità per sponsorizzare una serata, e lo slogan è “Che fai, te ne privi?” - ha tuonato Annachiara Sarto - Ma voi gestori del locale e organizzatori del format “S.ballo” non siete al corrente dei numerosi episodi di violenza di genere contro le donne? Non vi rendete conto che state utilizzando un linguaggio grafico che è misogino, maschilista e sessista e che non fa altro che alimentare la cultura dello stupro? Mi auguro che possiate eliminare al più presto la foto e promuovere un tipo di divertimento sano». In pochissimo tempo il suo post è diventato virale, raggiungendo più di 5mila visualizzazioni. E di lì a poco la foto incriminata è stata rimossa. «Nella tragicità della vicenda, sono contenta del fatto che è stato proprio il sindaco Marcon a segnalarmi il problema. Ben venga che il primo cittadino della nostra città inorridisca di fronte a questo tipo di pubblicità - continua Sarto - Non mi capacito di come si possa banalizzare l’utilizzo di una foto che inneggia all’abuso di alcol e alla cultura dello stupro, senza troppi margini di interpretazione».

Secondo la direzione del Quadrifoglio, invece, si è trattato di un messaggio mal interpretato. Di una grafica accattivante, nulla di più.

LA DIFESA

«Per la serata denominata “S.ballo” era stata disegnata una linea grafica con l’unica idea di creare interesse - si legge sul comunicato rilasciato dai gestori del locale - Il messaggio è stato mal interpretato e abbiamo deciso di rimuovere la pubblicità e cambiare il nome alla festa (che ora si chiama “SO2 Soqquadro: il party disordinato”). La nostra gestione è attiva nel locale Quadrifoglio da 47 anni e non ha mai inneggiato o promosso messaggi negativi ai giovani e al pubblico». Anche il titolare del locale di Monfumo, Luca Bernardi, ha risposto alla bufera di critiche facendo leva sulla buona gestione dell’attività chiedendo anzi la partecipazione di Protection4Kids per una serata di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne nella discoteca stessa. Partecipazione che non è ancora stata confermata dall’associazione. Qualche settimana fa, Protection4Kids era entrata anche al Playa Beach Club di Castelfranco proprio per una simile campagna contro la violenza di genere, subentrando al rapper milanese Niki Savage durante una festa studentesca. I testi del cantante, considerati sessisti e maschilisti, avevano provocato le proteste dei genitori degli studenti e del sindaco Marcon che si erano subito si erano mobilitati per annullare il concerto.

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Ultimo aggiornamento: 20:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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