VENEZIA - C’è un lunga passeggiata con tanto verde, sul Canale della Giudecca.
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Una cinquantina di pagine, quelle dedicate alle aree portuali veneziane, che vale la pena di scorrere. I 17 ettari del documento vengono suddivisi in tre sub-ambiti: San Basilio, Santa Marta e Sant’Andrea. In continuità i primi due, poco più di 7 ettari in tutto, che vanno da ponte Molin, alla fine delle Zattere, all’imbarcadero di Santa Marta. Il documento prevede di mantenere la «funzione banchina sul canale della Giudecca», con interventi che «dovranno integrare gli usi urbani con l’operatività portuale, per crociere fluviali, navi veloci, yacht di proprietà e in affitto». Per questo è prevista una fascia di rispetto di 6 metri, da chiudere all’occorrenza con una «recinzione amovibile».
PASSEGGIATA NEL VERDE
Fin qui una funzione che rimane. Per il resto il documento rivoluziona questa fetta di Venezia dove punta a «valorizzare e rifunzionalizzare edifici esistenti sottoutilizzati e/o da ristrutturare», con «funzioni portuali e non... universitarie, terziarie, direzionali». Tra i contenitori da ripensare, anche la vecchia stazione passeggeri. Ma la novità più dirompente è la completa, se pur graduale, pedonalizzazione della zona. Via tutti i parcheggi, anche quelli dedicati a Santa Marta, da ricollocare in «una zona esterna all’ambito di intervento», si limita a precisare il documento. Tra le ipotesi ventilate ai concessionari dei posti auto, in queste settimane, quella di usare l’ex Cremlino e la vicina area scoperta. Il documento si concentra invece sulla passeggiata che verrebbe ricavata, lungo il Canale della Giudecca, con tanto verde e una serie di spazi pubblici aperti: una prima piazza universitaria, davanti alle sedi in uso a Iuav e Ca’ Foscari, un successivo spazio di verde attrezzato e infine, all’angolo con la Scomenzera, un «nuovo polo di aggregazione e svago».
STAZIONE & NUOVI EDIFICI
Ma le novità maggiori riguardano il sub-ambito di Sant’Andrea: 9 ettari e mezzo lungo il rio della Scomenzera. Per il lato Marittima, nel molo di Levante, si prevede di creare una «nuova stazione passeggeri, in accordo con Rfi»; 5 binari e 250 metri di lunghezza, per un «bacino d’utenza del Veneto e più in senso lato del nord est». Un progetto destinato a «modificare l’accessibilità al centro storico», ammette il documento che per questo conta di valutarlo con il Comune. Quanto al lato Santa Marta, il documento immagina di «riqualificare l’area con nuove funzioni e nuovi edifici per la ricerca, lo studio e varie forme di residenzialità, oltre alla funzione direzione, commerciale e terziaria». Fabbricati nuovi per un angolo di città recuperato e completamente rivoluzionato, con la pedonalizzazione anche della rampa di Sant’Andrea e con due ponti di collegamento, da un lato, con la cittadella della giustizia, dall’altro, con la nuova stazione ferroviaria della Marittima. Tutto da realizzare.