Gaza, ultimatum di Gantz a Netanyahu. Liberare gli ostaggi, eliminare Hamas e smilitarizzare la Striscia: le condizioni per non lascire il governo

Domenica 19 Maggio 2024, 07:05 - Ultimo aggiornamento: 10:42
Gaza, ultimatum di Gantz a Netanyahu. Liberare gli ostaggi, eliminare Hamas e smilitarizzare la Striscia: le condizioni per non lascire il governo
di Raffaele Genah
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Il tono è perentorio, a tratti sferzante. Benny Gantz, il capo dell'opposizione che si era arruolato nel governo di emergenza dopo i massacri del 7 ottobre, rompe gli indugi. Un ultimatum secco. Tre settimane di tempo per uscire dalle secche di una guerra arrivata ormai al 225mo giorno senza che se ne intraveda un piano complessivo militare e politico. Se non sarà predisposto entro l'8 giugno, allora Gantz uscirà dal gabinetto di guerra.

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Una richiesta con obiettivi precisi e dettagliati, dal ritorno a casa degli ostaggi, alla sconfitta di Hamas, alla smilitarizzazione di Gaza, al rientro nelle loro abitazioni degli oltre centocinquantamila sfollati delle città e dei villaggi del nord sotto il tiro di Hezbollah, alla previsione di un dopoguerra che veda impegnati Stati Uniti, Gran Bretagna, Unione europea, una rappresentanza arabo-palestinese che getti le basi di un'alternativa futura a Gaza che non sia Hamas e nemmeno Abu Mazen. La risposta, dura, di Netanyahu non si è fatta attendere. «Mentre i nostri eroici soldati combattono per distruggere i battaglioni di Hamas a Rafah, Gantz sceglie di lanciare un ultimatum al primo ministro invece di lanciarne uno ad Hamas». Ma il ministro del gabinetto di guerra chiama in causa non solo il premier, con lui anche «una parte dei politici che si comportano in maniera codarda, pensando solo a se stessi».

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