In auto con targa falsa "senza richiami all'Italia", tre apolidi vengono fermati e scatenano il caos. Calci e pugni agli agenti: «Non riconosciamo lo Stato»

Martedì 7 Maggio 2024, 00:30 - Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 15:43

IL PROCESSO

Ieri, in tribunale a Venezia, l’udienza di convalida di Andrighetto. Per il primo atto del processo che verrà (rinviata la direttissima al 23 settembre) si sono presentati al palazzo di giustizia numerosi sostenitori del 45enne, tra amici, parenti e chi condivide la sua causa. L’uomo, inizialmente, ha ribadito di non riconoscere le istituzioni italiani e ha rifiutato la difesa d’ufficio con l’intenzione di rappresentarsi da solo. Non è stato possibile: comunque gli è stato assegnato un legale, l’avvocato Daniele Vianello. «La cittadinanza è un diritto, non un obbligo», ha argomentato Andrighetto davanti al giudice, Enrico Ciampaglia, che l’ha scarcerato convalidando però l’arresto.

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