Indagini della Direzione nazionale antimafia “pilotate”, a volte sfruttando articoli di stampa “commissionati” ad hoc o informazioni acquisite in modo non ortodosso da soggetti in qualche modo “interessati”. È il quadro che si delinea nell’indagine della procura di Perugia e affidata alla Guardia di finanza, su una presunta attività di dossieraggio che vedrebbe come protagonisti il sostituto procuratore della Dna Antonio Laudati e il luogotenente della Guardia di Finanza Pasquale Striano. Secondo gli inquirenti sarebbero stati effettuati circa 800 accessi abusivi alla banca dati messa a disposizione al gruppo Sos, “Segnalazioni per operazioni sospette”, di cui il magistrato era il coordinatore: tra gli obiettivi ministri, dirigenti pubblici, politici, vip del mondo dello sport e dello spettacolo.