Olimpiadi invernali, protesta ambientalista contro al pista da bob: ma i cortinesi sono pochi

Domenica 14 Aprile 2024, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 13:43
Olimpiadi invernali, protesta ambientalista contro al pista da bob: ma i cortinesi sono pochi
di Marco Dibona
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CORTINA D'AMPEZZO - La pista da bob di Cortina d’Ampezzo, per le Olimpiadi invernali 2026, è l’archetipo dell’assalto alla montagna, di un uso scomposto e dannoso dell’ambiente. Questo ha motivato gli ambientalisti che ieri hanno alzato la voce, attraversando a piedi la conca ampezzana. C’è stato il raduno a Socol, alle porte di Cortina, dove sta sorgendo il villaggio che ospiterà le maestranze della Pizzarotti di Parma, impegnate nella costruzione dell’impianto. Poi la manifestazione ha percorso la passeggiata, lungo la sede della vecchia Ferrovia delle Dolomiti, con alcune soste. La prima alla base del trampolino di salto con gli sci Italia, costruito per le Olimpiadi Cortina 1956, da decenni in abbandono e degrado. Poi a Coiana, dove dovrebbero iniziare a breve i lavori per una nuova bretella stradale verso il centro del paese. Quindi alla vecchia stazione ferroviaria, nel piazzale dove fra un mese si comincerà a scavare, per realizzare parcheggi interrati, per costruire grandi volumetrie, in un progetto di finanza che gli ambientalisti considerano una speculazione edilizia.

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