Conservazione dei monumenti e sicurezza idraulica, dalla Regione 30 milioni per i lavori

Lunedì 6 Maggio 2024 di Serena De Salvador
Villa Contarini di Piazzola sul Brenta

PADOVA - Trenta milioni di euro in tre anni per le opere pubbliche di competenza regionale da far avviare in provincia di Padova, ripartite in dodici interventi dedicati alla difesa del suolo e alla protezione dei beni culturali. A cui si aggiungerà in futuro il faraonico progetto dell’Idrovia Padova-Venezia (che vale da solo 510 milioni). Nelle scorse settimane il Consiglio regionale del Veneto ha approvato l’adozione del Programma triennale dei lavori pubblici 2024-2026 e l’Elenco annuale 2024: il totale delle risorse ammonta a 233,6 milioni di euro per 116 progetti, con 96 milioni di disponibilità finanziaria per quest’anno, i cui interventi hanno già copertura in bilancio.
Nel Padovano sono previste soprattutto opere idrauliche tra il capoluogo, la Bassa e il Camposampierese, oltre a interventi su edifici storici tra Monselice e Piazzola sul Brenta.

Lavori per 30.380.000 euro così ripartiti: 4 milioni nel 2024; 5,5 milioni nel 2025; 11,9 milioni nel 2026.


I COMPLESSI MONUMENTALI
I beni culturali innanzitutto. Quest’anno il programma regionale prevede di dare avvio alle procedure di affidamento dei lavori per due importanti edifici storici: la Rocca di Monselice e Villa Contarini a Piazzola.
Al complesso della Rocca di Monselice gli interventi previsti sono tre, due di restauro e uno di manutenzione straordinaria, per un totale di 1,8 milioni nei tre anni. Di questi, 1,2 milioni saranno destinati all’adeguamento antincendio del Castello Cini e del Palazzo della biblioteca (400mila euro nel 2024, poi 600mila nel 2025 e 200mila nel 2026); 300mila euro andranno al completamento del restauro conservativo del piano terra del Palazzo della biblioteca, mentre altri 300mila saranno destinati alla manutenzione straordinaria per valorizzare Casa Bernardini.
Altro polo monumentale destinato a beneficiare dei fondi regionali è Villa Contarini a Piazzola, dove tra 2024 e 2025 sono previsti due interventi per 2 milioni di euro totali. Il primo e più corposo (1,6 milioni) riguarda lavori di restauro delle stalle in due tranches da 800mila euro. Il secondo (400mila euro) interessa invece il restauro del parco storico.


LA SICUREZZA IDRAULICA
Vi è poi una corposa serie di interventi destinati alla difesa del suolo – in particolare alla sicurezza idrogeologica – buona parte dei quali prevede l’avvio della procedura di affidamento dei lavori quest’anno.
Vi rientrano tre lavori di sistemazione dei corsi d’acqua a Padova, tutte manutenzioni straordinarie in previsione di finanziamento quest’anno. Sono uno sul nodo idraulico (compendi e manufatti) del capoluogo per 375mila euro; il secondo sui corsi d’acqua del circondario sud della città per 385mila euro; il terzo sui corsi d’acqua del circondario sud per 390mila euro. Sempre quest’anno è poi previsto che 450mila euro vadano a lavori di sistemazione sui corsi d’acqua nel circondario di Este. Altri 490mila euro sono invece destinati ai canali Roncajette e Bisatto: il primo parte a sud di Padova e attraversa vari Comuni (Ponte San Nicolò, Polverara, Bovolenta), mentre il secondo passa per l’Estense, Monselice, Battaglia e confluisce poi nel Vigenzone con il canale Battaglia. Tali lavori riguardano la ripresa di frane e il ripristino della capacità di convogliare a valle le portate di piena.
Nel 2025 è invece previsto l’avvio delle procedure di affidamento per una serie di opere di nuova realizzazione, con finanziamenti molto corposi. Sette milioni di euro sono previsti per creare un bypass del torrente Muson dei Sassi a San Giorgio delle Pertiche, tra il Ponte Canale e ponte Pennello a Torre di Burri, una zona soggetta ad allagamenti durante le piene (300mila euro il prossimo anno e 6,7 milioni nel 2026). Un’opera la cui realizzazione era attesa già nel 2014.
Un totale di 11,6 milioni viene stimato come costo per la realizzazione di un invaso sul fiume Agno-Guà-Santa Caterina tra Sant’Urbano e Vighizzolo d’Este (ora Santa Caterina d’Este). È la cosiddetta Anconetta, di fatto una valvola di sfogo per le acque del Fratta-Gorzone in caso di esondazioni laddove, in zona “Botte Tre Canne”, il Fratta-Gorzone passa sotto il Frassine. Anche questa è un’opera non nuova: l’iniziativa partì nel lontano 2011. Il piano regionale stima un costo di 3,6 milioni nel 2025, di altri 5 milioni nel 2026 e ulteriori 3 milioni sull’anno successivo.
Fuori partita è poi il completamento dell’Idrovia Padova-Venezia. Un colosso da 510 milioni di euro in costi stimati, due dei quali sono però stati inseriti nel piano triennale come costi previsti per l'annualità 2026.
 

Ultimo aggiornamento: 17:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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