I crediti vantati dall'Aia agitano le casse comunali

Venerdì 26 Aprile 2024 di Guido Fraccon
Adria in fiore

ADRIA - L'Aia, il Consorzio per l'area industriale attrezzata per il Basso Polesine, torna a agitare i conti del Comune di Adria. «La fase di liquidazione dell'Aia non è ancora definita.

Per effetto della relazione pervenuta dal liquidatore, si evince una riduzione del disavanzo 2022 rispetto al 2021». Lo scrive palazzo Tassoni nella Relazione sulla gestione, allegata al rendiconto finanziario 2023. Secondo il documento, il Consorzio, in liquidazione, sarebbe debitore nei confronti del Comune di Adria di 45mila euro per un ruolo da Imu ed per alcuni accertamenti sulla stessa imposta municipale.

IL DISAVANZO
A fine marzo inoltre il liquidatore ha comunicato, a ciascun ente consorziato, la quota parte dovuta per la copertura del disavanzo del Consorzio che, per il Comune di Adria è di 294.727 euro, calcolata sul disavanzo del rendiconto 2022 e pari al 50% della quota di partecipazione. Il Comune e gli altri consorziati hanno manifestato, al momento, il loro diniego al ripianamento del disavanzo del Consorzio, in ragione del divieto del soccorso finanziario. L'Amministrazione comunale ha comunque accantonato, nel proprio risultato di amministrazione, al 31 dicembre 2023, una quota pari a 380mila euro per potenziali rischi e spese che potrebbero derivare dalla liquidazione del Consorzio, quota ridotta rispetto al precedente accantonamento, avanzo 2022, pari a 550mila euro. Adria aveva accantonato 550mila euro, pari al 50% delle quote. Gli altri 550mila euro erano stati messi da parte, in quota parte, da Ariano nel Polesine con il 16%, Loreo 11%, Papozze 6% e Rosolina 17%. Questi ultimi numeri sul Consorzio fanno scorrere indietro le lancette del tempo di circa nove anni. La crisi dell'Aia allora era emersa in tutta la sua drammaticità quando, dopo mesi di preoccupanti silenzi da parte degli ex vertici, la vicenda aveva preso una improvvisa accelerata.

LE SEGNALAZIONI
Era infatti pesantissima la relazione dei revisori dei conti del Comune di Adria che a fine 2015 avevano inviato le loro note in Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti segnalando omissioni di adempimenti contabili e fiscali per l'esercizio 2015, la mancata approvazione del rendiconto 2014, l'omissione delle operazioni di riaccertamento dei residui, una tenuta della contabilità irregolare oltre che la mancata approvazione del bilancio 2015 e la violazione delle norme in materia di trasparenza amministrativa. Poche e scarne le notizie relative all'Aia che sono trapelate in questi anni tanto che l'ente era quasi caduto nel dimenticatoio. La posizione debitoria complessiva era invece di circa 747mila euro.

IL FALLIMENTO
L'Aia, ricordiamo, era stata inoltre dichiarata fallita nell'ottobre del 2019. A presentare l'istanza di fallimento Banca Intesa San Paolo, già Cassa di Risparmio del Veneto, forte di un decreto ingiuntivo nei confronti dell'ente per un importo di 547mila euro. La sentenza di fallimento era stata emessa dal giudice del Tribunale Fallimentare di Rovigo Elisa Romagnoli. In appello il giudizio era stato ribaltato. Già in sede di primo grado il Consorzio aveva chiesto il rigetto dell'istanza, sollevando il fatto che l'ente non era soggetto alla legge fallimentare. L'istanza però era stata respinta come anche il fatto che l'attivo patrimoniale, circa 1,2 milioni, superasse di circa 70mila euro il passivo.

 

Ultimo aggiornamento: 14:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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