Adriese e Comune, è di nuovo rottura: «Due anni fa abbiamo accettato condizioni impossibili, ora i patti vanno rivisti»

Martedì 7 Maggio 2024 di Guido Fraccon
Il campo di calcio dell'Adriese

ADRIA - Quale futuro si propsetta per il Bettinazzi? Si preannuncia un'estate calda sul fronte dello stadio tra l'Adriese e palazzo Tassoni. I granata, concluso domenica il campionato, sono tornati a bussare alle porte del Comune di Adria, chiedendo maggiori attenzioni da parte dell'attuale Amministrazione e lanciando anche pesanti accuse nei confronti della precedente giunta Barbierato e degli Uffici Tecnici. La società ha aperto di fatto un tavolo di confronto con il Comune, tavolo che dovrà essere chiuso entro il 7 luglio, termine per iscrivere la squadra alla prossima stagione di Serie D. Nel frattempo, per ammissione del presidente Luciano Scantamburlo, la società granata ha comunicato, ancora a metà gennaio, la sua intenzione, a far data dal 30 giugno, di non onorare la convenzione firmata nel 2022.

L'ACCORDO ESISTENTE
Quell'accordo prevedeva la gestione dell'impianto del Bettinazzi, del campo di via Parco del Delta e del campo di Mazzorno Sinistro per un periodo due anni, più eventuali altri tre.

Sarà ora compito dell'amministrazione Barbujani decidere il dar farsi ovvero promulgare un nuovo bando o trovare qualche excamotage giuridico per permettere all'Adriese di continuare a gestire il Bettinazzi e il campo di allenamento di via Parco del Delta. Sulle strutture ci sarebbero inoltre manifestazioni di interesse anche da parte di altre società calcistiche. «Con il Comune di Adria dobbiamo ragionare su nuovi parametri e su nuovi accordi - ha detto Scantamburlo - visto che ho pagato il canone per una struttura sportiva come quella di Mazzorno Sinistro dove è presente l'amianto. Dobbiamo rinnovare la convenzione a condizioni diverse. Due anni fa sono stato costretto ad accettare condizioni impossibili. Siamo stati quasi ricattati da parte dell'ex sindaco Omar Barbierato e dal dirigente Andrea Portieri. Mi è stata data in gestione una struttura inutilizzabile, con amianto dentro e fuori gli spogliatoi. Io non pago la bonifica».

PRESIDENTE ARRABBIATO
Parole non nuove quelle pronunciate da Scantamburlo che aveva usato gli stessi termini anche nel 2022 quando la società non aveva presentato, in un primo momento, interesse al bando per la gestione dello stadio. «Non mi piacciono i ricatti - aveva detto allora il presidente - dal momento che ci stanno ricattando. L'Amministrazione comunale ci sta snobbando e ci sta portando poco rispetto. Abbiamo sistemato gli spogliatoi e iniziato l'iter per il fotovoltaico, ma questo a loro non va ancora bene. Forse a questa compagine che amministra il Comune di Adria il calcio, lo sport più popolare del mondo, non interessa».
«Il discorso delle infrastrutture - spiega il direttore sportivo Sante Longato - è una delle cose più importanti, se non la più importante, che dovremo prendere in esame nei prossimi giorni. Stiamo parlando anche a livello comunale perché ci aspettiamo un grosso aiuto da quelle che sono le parti che ci devono sostenere e dare una mano per avere a disposizione impianti adeguati. Non dimentichiamo che siamo tra le poche squadre che abbiamo impianti e strutture abbastanza critiche che ci portano a commettere errori che magari si possono eliminare con campi migliori».
Per la cronaca in questi due anni l'Adriese ha versato nelle casse del Comune di Adria 51.240 euro per la gestione dello stadio: 42mila di imponibile e 9.240 euro di Iva ed ha dovuto stipulare idonea fideiussione di 40mila euro.
 

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