Granchio blu, da minaccia per l'ecosistema a piatto prelibato al ristorante

L'unico modo per constrastare la proliferazione, dannosa per le altre specie, è il consumo da parte dell'uomo

Venerdì 14 Aprile 2023 di Cristiano Pellizzaro
TORRE DI MOSTO La minaccia dalla proliferazione del granchio blu

TORRE DI MOSTO - A contribuire alla crisi del territorio della Livenza nel reperire l’anguilla, pietanza sulla quale i ristoratori di Torre di Mosto e limitrofi hanno costruito lunghe tradizioni culinarie, ci si mette il dilagare del granchio blu. «La specie è originaria dalle lagune del Maryland, negli Stati Uniti, ed è arrivata qui già negli anni ’50 probabilmente con le larve presenti nell’acqua incamerata nei cassoni di zavorra delle navi – spiega Matilde Visentin, dottoressa in Scienze Ambientali – A causa poi dell’innalzamento delle temperature sta ora proliferando a discapito delle specie autoctone». Non avendo però predatori naturali, l’unico che può contribuire a ristabilire l’equilibrio naturale dell’ecosistema è l’uomo. Pescandolo e cibandosene. «La pesca rimane la soluzione più efficace per contrastare il sovrappopolamento – conferma Visentin –, quello che serve fare è mostrare ai consumatori quanto il granchio blu possa essere un prodotto non solo commestibile, ma addirittura pregiato.

Nelle aree del Maryland è infatti considerato una prelibatezza».

PIATTO PRELIBATO

Proprio al granchio blu saranno dedicati degli appuntamenti specifici della rassegna “Livenza Fiume di Sapori”, dove i ristoratori saranno coinvolti nel presentarlo come pietanza, per iniziare sempre più a farlo scoprire ai clienti inserendolo magari anche in menù. Per incentivare i ristoratori a indirizzarsi verso questo prodotto si punta anche a fondi regionali. «Abbiamo presentato alla Regione Veneto un progetto sulla formazione dei ristoratori all’utilizzo del granchio blu come pietanza – spiega Patrizia Loiola di Forcoop CORA Venezia –, con l’adesione dei Comuni Slowfood della Livenza. Proprio perché la difesa più efficace da questa specie è iniziare a cibarsene». E così si potranno salvare anche le tradizioni locali legate all’anguilla.

Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 10:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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