Nonostante siano passati due anni dal loro ricovero, più della metà dei pazienti finiti in ospedale per Covid-19 riferisce di avere ancora sintomi. È quanto emerge da uno studio pubblicato su The Lancet Respiratory Medicine e coordinato dal China-Japan Friendship Hospital.
Omicron, primo caso ufficiale in Corea del Nord: Kim ordina il lockdown in tutto il Paese
La ricerca ha seguito 1.192 persone malate di Covid e ricoverati a Wuhan tra il 7 gennaio e il 29 maggio 2020, cioè durante la prima ondata.
"Forgetting" about the #COVID19 pandemic would be a grave mistake. Our latest Editorial outlines why, and what must come next: https://t.co/3olBsHEUTt pic.twitter.com/VMiL2bpQSr
— The Lancet (@TheLancet) May 6, 2022
I sintomi
L'affaticamento o la debolezza muscolare erano i sintomi più segnalati: dal 52% dei pazienti al follow up a 6 mesi e dal 30% a due anni. A due anni dal ricovero i disturbi del sonno riguardavano ancora il 31% dei malati. I pazienti di Covid-19 avevano anche maggiori probabilità di segnalare altri sintomi tra cui dolori articolari, palpitazioni, vertigini e mal di testa. Nei questionari sulla salute mentale, il 35% dei pazienti con Long Covid ha riportato disagio, il 13% mostrava sintomi di ansia e l'11% di depressione.
I pazienti
Nonostante ciò, la salute fisica e mentale dei pazienti risultava comunque in miglioramento nel tempo: la quota di chi riferiva sintomi dopo due anni è infatti più bassa rispetto al 68% che riportava problemi associati alla malattia a 6 mesi di distanza dalla guarigione. «Vi è una chiara necessità di fornire un supporto continuo a una parte significativa di persone che hanno avuto Covid-19 e di capire come i vaccini, i trattamenti emergenti e le varianti influenzano i risultati della salute a lungo termine», dichiara Bin Cao, principale autore, dello studio. Al follow up a due anni l'89% dei partecipanti era comunque tornato al proprio lavoro.