Meningite nuovo allarme: muore una bimba di appena cinque mesi

Il papà: "Sembrava una indisposizione le abbiamo le abbiamo somministrato della Tachipirina"

Martedì 7 Novembre 2023 di Lucio Piva
La bimba e il padre

TEOLO - E’ allarme in Veneto per gli effetti provocati dal diffondersi di casi di meningite batterica. All’apprensione per il diciassettenne bellunese di Quero Vas, colpito dall’infezione e ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Feltre, ora si aggiunge la tragedia padovana di Teolo, ai piedi dei Colli Euganei. Leda Canova è morta ad appena cinque mesi. Entrambi i genitori, sono infermieri all’ospedale di Abano. Nulla lasciava presagire il micidiale manifestarsi dell’infezione. La piccola i ha cominciato a non sentirsi bene nel pomeriggio di venerdì 27 ottobre. «La sua indisposizione – racconta fra le lacrime il papà, Marco Canova - aveva dato luogo a qualche linea di febbre e qualche accenno di tosse. Le avevamo somministrato della tachipirina ed il farmaco poco dopo aveva dato effetto».

Ma il persistere del malessere, accompagnato da tosse e da qualche difficoltà respiratoria, aveva indotto i genitori a ricorrere, anche se solo per precauzione, alle cure dei sanitari della Clinica Pediatrica di Padova. «Dopo le loro prime cure – ha continuato il papà – lo stato di salute di Leda volgeva ad un miglioramento. Sembrava che fosse stata solo affetta da una forma di brochiolite. Pur nella preoccupazione, non avremmo mai pensato al peggio».

IL PEGGIORAMENTO

La piccola però ha smesso di mangiare e ha continuato a manifestare segni di acuto malessere. E proprio per questo è stato disposto il suo passaggio al reparto di Terapia Intensiva della Clinica Pediatrica padovana. Gli ulteriori esami effettuati sulla piccina dai medici hanno dato un esito tremendo. L’infezione da meningite infatti era già acuta ed aveva già toccato le parti vitali con esiti essere irreversibili. Il corpicino di Leda, stremato, si è arreso giovedì scorso lasciando i genitori nella disperazione. Nonostante l’abisso di dolore in cui erano precipitati, papà Marco e mamma Eva hanno voluto donare gli organi di Leda per salvare altre piccole vite. Ne beneficeranno due bambini del Padovano ed altrettanti del Torinese, che potranno ora contare su una concreta speranza di vita. Resta purtroppo il mistero sulle modalità in cui può essere stata contratta l’infezione fatale alla piccola Leda. Il papà ha confermato che la piccina dalla nascita non aveva manifestato alcuna forma di malessere o di disturbo, proseguendo serenamente il suo cammino di crescita. Mentre la comunità di Teolo si appresta oggi pomeriggio a tributare l’ultimo saluto alla piccina nella chiesa della frazione di Bresseo–Treponti, stringendosi attorno ai genitori e alla sorellina di cinque anni, il fenomeno della meningite, continua a preoccupare.

L’ALTRO CASO

Nel Bellunese il servizio di Prevenzione dell’Ulss Dolomiti ha infatti messo già in atto un piano di prevenzione antibiotica preventiva rivolto alle persone che hanno avuto stretti contatti con il diciassettenne colpito, invitando anche coloro che avessero abitualmente frequentato i luogo di ritrovo del ragazzo a contattare immediatamente l’ospedale feltrino. I sintomi di meningite di sono manifestati nel diciassettenne nella giornata di venerdì 27 ottobre, lo stesso giorno in cui sono stati avvertiti anche dalla piccola Leda. Per evitare che l’infezione possa colpire altre persone, i sanitari bellunesi stanno tracciando tutta la rete di contatti del ragazzo, le cui condizioni nell’ospedale feltrino restano stazionarie. La patologia da meningite, per chi ne fosse da subito colpito, prevede un rigido protocollo con serrate cure antibiotiche, seguendo una profilassi che deve necessariamente iniziare entro le 24 ore dal manifestarsi dei sintomi. A preoccupare, cosi come è stato nei due casi registrati nel Veneto, è la forma subdola dell’infezione, facile ad essere confusa con una banale patologia influenzale, riservando mal di testa e sintomi da raffreddamento. La speranza è che la macchina della prevenzione, avviata ora dai sanitari bellunesi possa essere celere ed efficace, scongiurando una tragedia come quella che ha sconvolto la comunità di Teolo. «Leda - racconta il padre - ci ha regalato i cinque mesi più belli della nostra vita. Adesso quelle che sono state le pagine più dolci della nostra famiglia diventeranno, giorno dopo giorno, un dolore insopportabile».

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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