TREVISO - I sindaci lanciano un Sos alla Prefettura. «Troppi furti e portati a segno in modo quasi palese. Già questa settimana è fissato un confronto diretto per rispondere all’sos lanciato dal primo cittadino di Breda di Piave dove i ladri, l’altra sera, hanno perforato dall’esterno il muro di una casa e, una volta dentro, l’hanno svaligiata. Cristiano Mosole, sindaco di Breda, attacca: «Ho chiesto di parlare al prefetto con l’idea di aprire un tavolo a tutti i colleghi della Marca. I furti sono un problema che ci accomuna e le bande sono sempre più sfacciate». E prosegue: «Abbiamo armi spuntate contro i delinquenti. Chiederò che si prendano provvedimenti al di là del numero di denunce presentato alle forze dell’ordine. In molti, ormai, non denunciano più e questo non ci deve far dormire sonni tranquilli». È la stessa opinione di Luca Durighetto, sindaco di Zero Branco: «Un momento di confronto tra prefetto e sindaci è necessario per capire se quello che stiamo facendo ha ridotto la micro-criminalità.
LA PROPOSTA
Durighetto lancia la sua proposta: «Noi, dal canto nostro, potremmo mettere in rete i sistemi di videosorveglianza così, ogni Comune, potrà interfacciarsi con gli altri Comuni e lo scambio di informazioni tra le polizie locali sarebbe più semplice». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Godega, Paola Guzzo: «Abbiamo registrato molti furti nell’ultima parte dello scorso anno e abbiamo deciso, come Comune, di attivare il progetto di controllo di vicinato. Un tavolo di confronto con la Prefettura è un passaggio obbligato». Infine, Simone Baggio, sindaco di Loria, che ha ancora in testa l’ultimo caso: «Sono entrati in una casa e hanno trovato marito e moglie. Lui, infartuato, e loro con i cacciavite in mano. Se ne sono andati con mille euro di bottino, ma poteva andare molto peggio». «Il cittadino si difende con allarmi e inferriate - sottolinea il sindaco - ma manca la certezza della pena. E il controllo capillare del territorio». Una risposta indiretta viene dai sindacati di polizia. Paolo Casagrande, del Sap: «Alla provincia trevigiana manca personale da mettere in strada. Già a dicembre una sola unità ha rafforzato la Polstrada, mentre la Questura, il Commissariato di Conegliano e la Polfer, uffici strategici per la sicurezza e l’ordine pubblico, sono stati messi in un angolo perché “Treviso città sicura”. Abbiamo bisogno di agenti e non di rifornimenti a singhiozzo». E Bernardino Cordone del Coisp chiude: «Nei prossimi tre anni molti agenti andranno in pensione. La situazione non potrà che peggiorare».
PIEVE E VITTORIO VENETO
La realtà, intanto, continua a presentare il conto. A Pieve di Soligo domenica d