Jesolo, guerra delle concessioni balneari. Tutto da smantellare: a rischio ombrelloni, bagni, docce e perfino i chioschi. Avvio stagione nel caos

Sabato 20 Aprile 2024 di Giuseppe Babbo
Jesolo, la spiaggia (foto di archivio)

JESOLO - Continua la guerra delle concessioni balneari anche sulla costa del Veneto. «Continueremo a lavorare sulla spiaggia che i nostri clienti hanno in concessione fino a quando sarà possibile, poi se necessario smonteremo le nostre attrezzature». Roberto Terzariol, titolare della Jesolo beach service sas, la società che garantisce il servizio spiaggia all'interno dello stabilimento Marconi, oggi Unità minima di gestione numero 7, non ha dubbi. E continuerà a lavorare fino all'ultimo giorno utile. La sua azienda da danni lavora per i concessionari uscenti, lo Stabilimento Marconi srl, società che ha concorso per la gestione di questo comparto perdendo però la gara ma presentando ricorso al Tar. Mercoledì scorso il giudice amministrativo ha esaminato gli atti e ha deciso di non concedere la sospensiva.

Uguale la decisione per l'Umg 5, quella compresa tra piazza Brescia e piazza Mazzini. La prossima udienza, per valutare la sospensiva a questo punto non più urgente, è fissata per l'8 maggio, poi il ricorso proseguirà nel merito con l'udienza fissata nei prossimi mesi.


Nel frattempo la questione non più rinviabile è quella legata a chi allestirà gli stabilimenti in queste due Umg

Ombrelloni già piantati, ma per quanto?

In entrambi i casi i concessionari uscenti hanno iniziato i primi allestimenti e al Marconi sono comparsi anche i primi ombrelloni, una ventina ma altri verranno installati nelle prossime ore. «Ci sembra un atto doveroso nei confronti dei nostri clienti e dei loro ospiti precisa Terzariol la proroga scade il 30 aprile, l'anticipata occupazione ad oggi non c'è mentre ci sono hotel aperti i cui ospiti chiedono di poter andare in spiaggia. Perché non installare gli ombrelloni? Ci sembra una forma di rispetto nei confronti di chi sceglie Jesolo, poi se ci diranno di togliere lettini e ombrelloni lo faremo».

La richiesta di anticipare l'occupazione delle spiagge

Anche perché nel frattempo i nuovi concessionari, la Cbc srl, la cordata rappresentata dalla famiglia Mario Poletti Polegato patron di Geox, dagli albergatori Menazza e dall'imprenditore Alessandro Berton per l'Umg 5 e la Sebi srl dell'imprenditore jesolano Alessandro Iguadala per l'Umg 7, hanno avanzato la richiesta per l'ottenimento dell'anticipata occupazione, titolo che consente, una volta acquisito, di iniziare l'allestimento delle spiagge. Anche prima della scadenza della proroga dei concessionari uscenti. In questo senso le pratiche sono avviate (e quasi concluse) e nei primi giorni della prossima settimana potrebbe arrivare la risposta definitiva.

Non a caso ieri pomeriggio il Consorzio stabilimenti centrali, che rappresenta i tre stabilimenti dell'Umg5, ha protocollato un'istanza all'ufficio demanio per chiedere di sospendere l'anticipata occupazione fino alla sentenza del prossimo 8 maggio.

Docce, bagni, chioschi: tutto da smantellare

«Si rischia il caos commenta Renato Martin, presidente della Scarl perché con l'anticipata occupazione significa obbligare i concessionari uscenti a smantellare tutto quello che è removibile nell'area demaniale. Anche le docce e bagni. E anche i chioschi. I nuovi concessionari dovrebbero poi reinstallare tutto. Ma per fare tutto questo ci vogliono dei giorni mentre la stagione ormai è iniziata: rischiamo di danneggiare l'immagine della città e di non dare dei servizi ai nostri ospiti. È meglio aspettare fino alla decisione dell'8 maggio. Anche noi stiamo valutando se installare degli ombrelloni».

In ogni caso Renato Martin, assicura che la battaglia legale continuerà, anche al Consiglio di Stato e alla Corte di giustizia europea. «Non abbiamo perso la partita anche se ci sono indicazioni chiare conclude Martin - non mettiamo in dubbio la convinzione che ci sia la necessità di seguire delle direttive ma c'è un vuoto normativo determinato dal Governo italiano. La gara deve essere fatta con i dovuti mezzi e con una chiarezza di percorso che secondo non c'è stata. Per questo abbiamo presentato il ricorso e andremo avanti fino in fondo».

Ultimo aggiornamento: 13:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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